Omelia (15-10-2013) |
Riccardo Ripoli |
Date in elemosina quel che c'è dentro Quanta falsità c'è fra le persone. Tutti disponibili a grandi sorrisi, a belle formalità, a saluti con l'inchino, ma poi siamo pieni di ipocrisia. Siamo pronti a sventolare la bandiera dell'amore fraterno, ma dentro pensiamo di ributtare in mare gli immigrati. Siamo pronti a urlare contro la pedofilia, ma non siamo disponibili ad accogliere un bambino vittima di abusi nella nostra casa. Siamo pronti a indignarci dinanzi alle liti familiari che terminano in tragedia, ma ci guardiamo bene dal porgere una spalla su cui piangere alla vicina di casa. Gesù ci chiede di dare in elemosina ciò che abbiamo dentro, ci chiede di donare noi stessi, di dare agli altri quello che siamo realmente, con i nostri pregi e i nostri difetti, senza maschere, senza veli. Abbiamo nel cuore il desiderio di aiutare il nostro prossimo? E allora facciamo, senza tanti se o tanti ma, direttamente o attraverso un'associazione, ma non troviamo alibi che non sappiamo come fare, dove andare, a chi chiedere. Avete nel cuore un tale egoismo da tenere il vostro prossimo lontano dalla porta di casa? Allora manifestatelo senza paura di essere giudicato, perché solo così aprirete il cuore anche alla correzione fraterna. Ma se terrete il bene dentro voi senza manifestarlo, sarà come avere tanto denaro e tenerlo chiuso in banca per tutta la vita per paura di spenderlo e sarà come essere poveri. Se invece terrete il male nel vostro animo, questo vi farà marcire dal di dentro. |