Omelia (22-10-2013) |
Riccardo Ripoli |
Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese Non ci si può scandalizzare Hanno fatto discutere le dichiarazioni di Giovanardi sulla vicenda della sedicenne violentata. L'ex sottosegretario dice che non possiamo scandalizzarci se vediamo certe violenze perché la sessualità è vista come un bene di consumo. Certo è che l'azione di quei ragazzi è condannabile, ma è l'estremismo al quale si arriva se ai ragazzi non vengono dati valori e principi. Qui non c'entra la religione, il credo politico o lo stato di appartenenza, qui è in gioco la nostra cultura, la vita futura dei nostri ragazzi. Dove andrà il mondo senza principi? Senza il rispetto del prossimo, sia esso donna, immigrato, bambino, carcerato, anziano, malato? Basta accendere la tv o aprire i giornali non per vedere dove è diretto, ma a quale punto sia la nostra umanità oggigiorno. Non è una percezione che omicidi, stupri, violenze di ogni genere siano aumentati, ed ogni anno è peggio, ogni giorno trasaliamo dicendo "al peggio non c'è mai fine", ci scandalizziamo per la violenza cui assistiamo. Da sempre parlo con i miei ragazzi, da sempre tento ogni strada per dare loro principi e valori, ma fallisco tantissime volte. Quanto amore riverso nelle loro tasche, ma purtroppo le tentazioni fuori dalla porta di casa sono tante, i racconti degli amici, le bravate sopra le righe, la mancanza di rispetto per il più debole, le pubblicità che incitano a comportamenti non proprio edificanti facendo risaltare il bello, il forte, l'atletico come un ideale da raggiungere. Volete un esempio? Ogni giorno alle 19:00 su Italia uno trasmettono un telefilm dove ci sono uccisioni, sangue, violenze ed ogni altra cosa negativa di questo mondo, ma con il sottotitolo che la visione del programma è consigliata ad un pubblico adulto. Ma quanta ipocrisia. Alle 19:00 chi è che guarda la tv? I ragazzi in fase preadolescenziale, i bambini. Certo, i genitori, le tate, le nonne dovrebbero impedire l'accesso a quel programma, ma sappiamo tutti benissimo che oggi chi accudisce un bambino esercita sempre meno potere su di lui, lo lascia spesso fare, demanda ad altri, tv compresa, la sua formazione. Quando ero ragazzo io alle 19:00 ci si ritrovava con gli amici per vedere Happy Days. Cominciamo a chiedere, a pretendere una tv più pulita, dialoghiamo con i nostri figli in modo da dar loro un alternativa alle cose che apprendono per la strada, a scuola dai compagni, dai film. Il dialogo non basta, occorre anche l'esempio positivo, il giocare con loro, il proporre mille alternative. Basta girare in internet, vedere quanti ragazzini di dodici, tredici anni hanno il loro profilo con foto che li facciano apparire più grandi. Una bambina che aveva fatto l'estate da noi mi chiese l'amicizia su facebook, aveva tredici anni ma aveva scritto di averne diciotto ritoccando la sua foto. Sono d'accordo nel lasciare i nostri figli liberi di decidere della loro vita, ma lasciarli fare a tredici anni mi sembra un po' troppo presto. Non possiamo pretendere che abbiano valori e principi, che siano pronti per la vita con la cintura ai fianchi e le lucerne accese, se non insegniamo loro come comportarsi. Pensateci genitori, se i vostri figli prendono una brutta strada è un po' anche colpa vostra. |