Omelia (24-10-2013) |
Riccardo Ripoli |
Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione Un ragazzo entrato nel mondo della droga Quando si hanno idee diverse, è inutile negarlo, si possono trovare tutti gli accordi che vogliamo per una sana convivenza, ma si tende alla divisione, siamo portati a far valere le nostre idee, pronti anche a scontrarci, litigare, dividerci. Quando sono in ballo dei principi e dei valori in cui crediamo, siamo pronti a difenderli con i denti da qualsiasi attacco. Certo è che dobbiamo stare attenti a non esagerare, a restare in un ambito civile, a non fare come coloro che uccidono in nome di Dio, siano essi cristiani, musulmani o di altra religione. E' comunque giusto farsi sentire, mettere a rischio la nostra tranquillità, anche la nostra vita se occorre, per dire la nostra, per non farsi tappare la bocca da coloro che la pensano diversamente da te. Avevamo un bambino in affido e quando l'assistente sociale venne a casa nostra per la prima volta, il bambino ci era stato dato direttamente dalla madre ed era già con noi, era tutta sorridente e aperta, felice di questo affidamento e di aver trovato una famiglia disponibile all'accoglienza, risorsa importante per il servizio. Dopo i primi convenevoli ci accomodammo in salotto per parlare della situazione. Si guardò intorno e chiese "questa bella casa e tutti questi mobili da dove arrivano?". La mia risposta fu immediata "dalla Provvidenza di Dio". Avete visto il film "l'esorcista"? Ecco, è stato come tirare addosso all'indemoniato una stilla di acqua santa, ha cambiato espressione e con voce cavernicola ha detto "ecco un altro mangiaostie", ma con un tono di così grande disprezzo da far rabbrividire. Da quel giorno è stata una lite continua con questa signora. Nel Vangelo Gesù dice "sono venuto a portare la divisione, padre contro figlio e figlio contro padre". Non è che Gesù fosse un belligerante, anzi, ci ha insegnato la pace e l'amore anche per i nemici, ma ci mette in guardia "se proclamerete la parola di Dio avrete chi vi osteggerà, vi ritroverete a dividervi da chi la pensa diversamente da voi", ma parimenti ci esorta ad andare avanti, a non aver paura di chi se la prenda con noi per i nostri ideali. Questo vale per tutti i principi in cui crediamo, siano essi assimilati dal Vangelo, dalla nostra cultura, o da altri insegnamenti. Ai miei ragazzi dico sempre di essere onesti e non aver paura delle proprie idee, anche se questo dovesse portarli ad essere isolati, derisi, incompresi. Chinare il capo, adattarsi, accettare di stare in un gruppo che vede la violenza di gruppo come un gioco di società, la droga come un passatempo, lo sballo come la normalità non è edificante e porta solo su strade sbagliate. E' vero, all'inizio magari il sentirsi parte di un gruppo ci fa sentire forti, ma qualunque forza acquisita con facilità e non conquistata è destinata a non durare, a dare dipendenza, a fare male. Pensate alla droga. Pur non avendola mai provata si sa che da una carica eccezionale, ti trasporta in un mondo fantastico, ti fa stare bene con te stesso anche quando si è pieni di problemi, ma poi l'effetto svanisce e per stare bene dobbiamo prendere un'altra dose, e poi un'altra, ed un'altra ancora, senza fine. Dipendenza, soldi che vanno via, perdita di contatto con il mondo, incapacità a risolvere qualsiasi problema, allontanamento dalla società civile. Vale la pena? I problemi li abbiamo tutti, tutti dobbiamo affrontare le difficoltà della vita, tutti siamo costretti ad alzarsi la mattina presto e fare mille cose per arrivare in fondo alla giornata stanchi morti avendo fatto solo una minima parte di quello che avremmo dovuto fare. Che ci volete fare, la vita è questa, non ci sono vie facili, non ci sono scorciatoie, c'è solo da rimboccarsi le maniche e andare avanti con il coraggio che i nostri principi ci infondono. Pensate che ventisette anni di associazione, senza essersi legati a nessun partito, a nessun riccone, a nessun ente siano stati facili? Una lotta continua, una derisione da parte di molti, un attacco a quei valori in cui crediamo, un metterci da parte di coloro che la pensano diversamente da noi. Eppure, tornassi indietro, per l'amore a Dio e ai miei bambini, sarei disposto ad affrontare ancora tutto questo, non una, ma cento volte. E' dura? Si, è dura, ma non è più difficile della vita di un genitore che alleva i propri figli, di un marito o una moglie che portano avanti il matrimonio, di un lavoratore che lotta per mantenersi il posto, di uno studente che va avanti nella sua carriera scolastica. E' dura per tutti, questa è la vita, e per questo dobbiamo essere forti, dobbiamo metterci addosso un'armatura che nessuno possa strapparci di dosso. Possono levarci la casa, i figli, metterci in prigione, torturarci, ma se crediamo veramente in un valore, se abbracciamo profondamente un principio, non ci sarà nessuno che potrà mai sbarrarci la strada. Saremo come acqua che trova sempre una via per uscire, evaporando o giungendo al mare, ma non la si può bloccare per sempre. Siate forti, rivestitevi di principi buoni ed avrete una corazza indistruttibile. La strada sarà lunga e dura, altri vi sorpasseranno, ma alla fine, pian piano, sarete voi a raggiungere un traguardo e troverete sulla vostra strada le ossa di coloro che si sono dovuti arrendere, vedrete gente tornare indietro, osserverete che derideranno i furbetti che prima erano osannati, troverete carceri e ospedali pieni di chi abbia cercato la strada più veloce per salire la scala che la vita ci mette dinanzi. Ascoltate i buoni consigli, quelli del Vangelo, anche per chi non avesse fede, hanno smosso la coscienza di tante persone, non abbiate paura a leggere le parole di Gesù. |