Omelia (28-10-2013)
Riccardo Ripoli
Da lui usciva una forza che sanava tutti

I viaggi della speranza per guarire

Il dottor Bex era un medico francese, un bravissimo cardiologo, una persona meravigliosa che ha investito gran parte del suo denaro guadagnato come luminare per accogliere tanti bambini in adozione.
Tutti andavano da lui, specie dall'Italia, come ultimo viaggio della speranza allorquando i medici del nostro paese diagnosticavano l'impossibilità di guarigione. Mio papà è stato uno di questi e, grazie alle cure di questo medico, è campato altri quattordici anni dal momento del doppio infarto, nonostante i dottori italiani avessero detto che non sarebbe vissuto più di un anno.
Quanti altri luminari hanno fatto grande la medicina donando anni di vita in più a chi si vedeva ormai defunto.
Ma alla fine, passato un periodo, tutti sono comunque morti o moriranno, mio padre è fra questi.
Siamo disposti a correre da un lato all'altro del globo, spendere cifre da capogiro, fare esami e code interminabili per accaparrarsi un anno in più di vita, per sperare di avere un alito di fiato ancora da investire nella nostra esistenza.
Così facevano con Gesù, un guaritore, colui che faceva resuscitare i morti, che mandava a casa mondi da ogni malattia.
Gesù però dava qualcos'altro, qualcosa che nessun medico ha mai saputo dare: il perdono, la guarigione dalle malattie che tormentano il nostro animo, la purificazione come chiave per entrare attraverso una porta che permette la vita eterna.
Non credete nella vita eterna? Però siete disposti a credere che un medico, in contrasto magari con altri tre o quattro, vi suggerisca la strada per allungare di un attimo la vostra esistenza. Siete disposti a credere che esista uno stregone, ma non credete nello spirito che gli ha dato la capacità, l'intuito giusto per guarirvi.
Dio opera ogni giorno attraverso gli uomini, attraverso coloro che invia sulla terra per darci quel refrigerio tale da farci rialzare la testa, giusto il tempo per lodare Dio, per ringraziarlo di quell'anelito in più che ha voluto donarci. Quanti però, una volta guariti, guardano al cielo e ringraziano lo spirito che ci ha fatto incontrare quel medico, ha ingenerato in lui la capacità di sanare, l'intuito per capire, la grinta per andare contro corrente, contro il parere di illustri colleghi?
Eppure un medico può guarire il fisico, che prima o poi si ammala nuovamente e muore, mentre il Signore può guarire l'anima che vivrà in eterno.
Fate un viaggio della speranza anche per sanare la vostra anima, siate disposti a credere, Gesù non vi deluderà.