Omelia (30-10-2013)
Riccardo Ripoli
Sforzatevi di entrare per la porta stretta

Vorreste un bel quadro nella vostra casa?

A volte non è così difficile seguire le regole, essere brave persone, bravi figli. Non è difficile essere rispettosi quando le cose che facciamo nel quotidiano non ci comportano grandi sacrifici, quando il lavoro ci piace, studiare ci riesce, essere educati e affabili faccia parte del nostro dna. Ciò che può essere difficile talvolta sono le sfumature, le piccole cose che non facciamo, i minimi dettagli che trascuriamo.
Se prendete un bel quadro e lo osservate, avrete come prima impressione la sua grande bellezza, ma se continuerete a guardarlo noterete sempre più dettagli e particolari che ad un primo sguardo vi erano sfuggiti. Se questi saranno fini, piacevoli, con colori gradevoli manterrete la vostra prima impressione e sarete sempre più estasiati da quel dipinto, tanto da volerlo in casa vostra, ma se la disamina dei particolari non vi avrà soddisfatto passerete oltre e non prederete con voi quel quadro.
Ecco così è la vita, il quadro siamo noi, magari molto belli alla prima impressione, educati, gentili, pieni di amore per i nostri cari, onesti lavoratori, zelanti studenti. Ma saranno i particolari, ciò che non si vede che ci contraddistinguerà, che verrà osservato da chi dovrà emettere un giudizio su di noi. Per chi crede sarà Dio alla fine della nostra vita, per chi non crede saranno i posteri, la storia. Coloro che, pur bravissimi, non avranno aiutato il prossimo, avranno girato le spalle a chi chiedeva loro aiuto, avranno messo all'ospizio un genitore quando avrebbero potuto tenerlo in casa, avranno rifiutato un sorriso a chi chiedeva un po' di affetto saranno come quel quadro che tutti ammirano, ma poi scartano