Omelia (15-11-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Sapienza 13,1 Davvero vani per natura tutti gli uomini che vivevano nell'ignoranza di Dio, e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è, né, esaminandone le opere, riconobbero l'artefice. Sap. 13,1 Come vivere questa Parola? La riflessione dell'autore sacro è ancora valida. Se mai sono, cambiati gli elementi di una realtà che, invece, continua anche oggi. Millenni fa l'uomo, per l'esigenza di adorare profondamente radicata in cuore, adorava quel che di incantevole vedeva nel creato: il fuoco, il vento, la volta stellata, l'acqua impetuosa. "Affascinati dalla loro bellezza li hanno presi come dei" e la mitologia, oggi, parlandocene, ci svela le vicende di una realtà idolatrica. Ecco, gli dei sono cambiati ma purtroppo non è cambiata la realtà idolatrica. Chiaramente non adoreremo più il fuoco, il cielo stellato o cose del genere ma le acquisizione della scienza nei vari ambiti, le accresciute potenzialità in tante espressioni della ricerca, dell'economia, dell'industria, della produttività. Tutte cose in sé buone. Ma disastrose quando ne facciamo "IDOLI". Affascinati dalla loro potenza come dice il testo Sacro. Pensiamo quanto è più potente Colui che le ha formate. Di fatto, dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore. (v 4-5). La riflessione dell'autore Sacro è lineare, di un'evidenza luminosa. Abbiamo solo bisogno di liberare mente e cuore da incrostazioni di orgoglio e di vanità, da un vuoto di Fede riempito da surrogati: chiacchiere più parenti della stampa da mercato che da seri percorsi in cui scienza e Fede si danno la mano per aiutare ciascuno di noi a vivere, con cuore stupito nel sempre più profondo grazie a Dio Creatore La voce di un monaco trappista La contemplazione è un prender viva coscienza dell'Essere infinito che sta alla radice del nostro essere limitato. Thomas Merton Commento di Sr Maria Pia Giudici sanbiagi@casadipreghiera.191.it |