| Omelia (22-11-2013) |
| Casa di Preghiera San Biagio FMA |
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Commento su Luca 19, 46 Sta scritto: "La mia casa sarà casa di preghiera". Voi invece ne avete fatto un covo di ladri Lc 19, 46 Come vivere questa Parola? Gesù, scacciando i venditori, compie un gesto che rappresenta la potenza e lo sdegno di Dio contro la profanazione del Tempio: da casa di preghiera esso è ridotto a covo di ladri: un triste destino e una amara realtà. La religione non deve essere usata per arricchirsi, dominare le coscienze, sfruttare le persone. Essa - e particolarmente le chiese - sono il luogo dell'incontro con Dio, non della mercificazione, dell'esteriorità, delle rivendicazioni. Gesù ci ammonisce a non trasformare l'amore gratuito di Dio in un mercanteggiare: "ho pregato, sono andato a Messa... dunque devo ricevere": il primo "tempio" da cui scacciare i mercanti è proprio il nostro cuore, perché diventi "casa di preghiera" Come Gesù dopo aver "ripulito" l'antico tempio di Gerusalemme, vi può entrare per insegnare, così anche oggi può prendere possesso del nostro cuore purificato dal male e dall'egoismo con la sua Parola e la sua presenza. O Signore, donami la forza di scacciare dal mio cuore il peccato e di aprirlo alla sincerità, per incontrarti nella preghiera e nell'Eucaristia. Un esegeta ebreo del X secolo Con le parole «La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutti i popoli» (Is. 56,7) Egli intende che essa fu costruita per questo scopo: perché chiunque venga ad essa dal mezzo di tutte le nazioni, Dio ascolti la sua voce». Saadia Gaon, rabbino egiziano del sec. X D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it |