Omelia (22-11-2013) |
Riccardo Ripoli |
Riprendete possesso di casa vostra La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri! A leggere il giornale la mattina c'è da rabbrividire "Farmacista sgozzata ad ottanta anni per una rapina da un diciottenne ed un ventunenne", "Donna trovata legata e uccisa in casa, sospettato il figlio della vicina, anch'essa ferita", "Giudice arrestato per tangenti, truccava i ricorsi", "Ritrovato corpo senza testa nel fiume" e così via. Mi domando a volte se siamo cittadini di questo mondo o semplici spettatori. Il mondo è anche casa nostra, non possiamo restare a guardare che qualcuno faccia il proprio comodo e detti le regole della nostra esistenza. Cosa facciamo per migliorare il mondo? Cosa fai tu ogni giorno? Comportarsi bene, essere onesti, educare al meglio i nostri figli oggi non basta più. E' come voler tacitare la propria coscienza allorquando la ditta per la quale lavoro apre un nuovo magazzino, rimasto incustodito per anni, ed io pulisco solo il pezzetto dove dovrò lavorare. La polvere, la sporcizia è ovunque e non possiamo aspettare che altri vengano a pulire, dobbiamo rimboccarci le maniche e fare di più. Dobbiamo arrabbiarci ma non per vendetta, non rimandando indietro gli immigrati, non lasciando che altri pensino ai bambini maltrattati, bensì operando per il bene, dando il buon esempio, togliendo la polvere dalle case di altri, accudendo quanti hanno bisogno di noi e, in ultima istanza, anche arrabbiarsi con il pugno di ferro contro coloro che fanno male il proprio dovere, siano essi giudici, assistenti sociali, spazzini, forze dell'ordine, sacerdoti. Non fatevi intimorire, riprendete possesso di casa vostra |