Omelia (25-11-2013)
Riccardo Ripoli
Conta più la qualità della quantità

Questa vedova, povera, ha messo più di tutti

Capita spesso di incontrare amici dopo tanto tempo e questi ti chiedano scusa per non essersi più fatti sentire, di essere lontani dalla tua quotidianità. Sono però amici veri, coloro sui quai sai di poter contare, presenti al volo se li chiami per un'emergenza, pronti ad aprire una brandina in salotto per ospitarti. Altri invece li senti tutti i giorni, ci esci insieme e li frequenti, ma al momento in cui hai un problema e bisogno di una spalla su cui piangere si dileguano. Dico sempre ai ragazzi che la qualità è più importante della quantità.
Così è dell'aiuto verso il prossimo. Non è necessario fare grandi cose, costruire ospedali e villaggi in Africa, ben vengano se ci sono le possibilità per farlo, l'importante è mettere tutto noi stessi per aiutare qualcuno, si tratti di un bambino, un anziano, un malato terminale, un immigrato. Ci sono persone che mi scrivono e mi dicono di non poterci aiutare, anche se vorrebbero, perché sono senza lavoro e non hanno nemmeno i soldi per mangiare, ma hanno parole di grande conforto, pacche sulle spalle che danno forza e coraggio per andare avanti, che ti fanno capire di essere sulla strada giusta.
A volte una monetina data con il cuore, tutto quello che uno ha, vale più di milioni donati perché in avanzo.
Agli occhi di Dio una piccola azione, una carezza data ad un bimbo, un sorriso ad una vicina di casa triste sono più importanti che non mille opere fatte senza cuore.