Omelia (08-12-2004)
padre Gian Franco Scarpitta
Non abbiamo timore di essere Santi!

Che cosa ci suggerisce la Solennità di Maria Immacolata? Certamente l'idea della santità, ma soprattutto il fatto che noi NON CI SI DEVE VERGOGNARE di voler essere Santi, né lasciarsi distogliere dalle immancabili e devianti scherniture di coloro che denigrano tale aspirazione. Non si può negare da parte nostra infatti che non di rado si eludono i doveri di vita cristiana e si adottano scelte poco conformi alla nostra appartenenza a Cristo proprio perché si teme il confonto con gli altri e ci si preoccupa delle altrui persecuzioni nei vari settori della vita in cui ci si trova ad operare.
Maria invece ci esorta a non demordere dalla perfezione evabngelica e a non curarci di tali e tante avversioni, mostrandoci indifferenti verso gli altrui dileggiamenti e questo lo fa con la sua stessa vita che ci da occasione di contemplare la Solennità presente, sulla quale ci accingiamo a riflettere.

Papa Pio IX formulò il Dogma nel 1854 probabilmente anche a seguito di una visione avuta durante il suo soggiorno a Gaeta, ma il fatto che Maria a buon diritto sia definita Immacolata si commenta già da se stesso. E' vero infatti che Dio decide di rendersi "carne" (cioè peccato e corruttibilità) nel suo Figlio Gesù Cristo Incarnato, tuttavia, sia pure nelle fattezze di limitatezza umana, Egli resta sempre Dio Onnipotente e Perfetto e pertanto anche nel suo incarnarsi non può non scegliere un "luogo adeguato alla Somma sua Perfezione. Ecco perché è stato necessario che sin dall'eternità Dio si sia predisposto un seno verginale scevro da qualsiasi contaminazione con il peccato e pertanto libero anche dalla colpa originaria che interessa tutto il genere umano.
Maria quindi è Immacolata perché destinata nel suo grembo ad ospitare il Verbo di Dio, Dio stesso cioè fatto uomo per la salvezza del mondo.
In una certa sessione del Conilio Vaticano II ci si era posti il problema se Maria da parte della Chiesa non fosse venerata con eccessiva esagerazione, quasi alla stregua di una divinità. Essendo la Vergine infatti venerata attraverso numerosi titoli, si potrebbe correre il rischio infatti di anteporla all'obittivo principale della nostre fede, Gesù Cristo; pericolo che tuttavia viene scongiurato se si considera che Maria merita l'onore dei credenti non perché considerata in se stessa, ma in quanto la sua vita e la sua missione rientrano nell'Ordine della grazia e della salvezza divina. E' possibile trovare una sintesi di questo concetto nell'espressione di Maria a casa di Elisabetta: d'ora in poi tutte le generazioni mi cghiameranno beata non perché io sia una donna eccezionale o una divinità, ma perché "grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente... ha guardato l'umiltà della sua serva"
Come si vede il principale protagonista di tutto è quindi Dio, e che tuttavia ciò non delegittima il culto del tutto speciale dovuto alla Vergine.

Ma tale cultualità viene giustificata ancora di più dal fatto che Maria, personalmente ha anche dei meriti particolari in quiesta divina elezione: Ella avrebbe infatti potuto anche negarsi al progetto divino di salvezza per seguire le adolescenziali scelte di spensieratezza, e tuttavia non esita a dire "sì"...
Anzi, no: non dice di sì. Dice infatti: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto" il che comporta che la sua risposta di accettazione non venga dettata da mera passività o puro servilismo di sottomissione, ma sia il risultato di una partecipe e ponderata riflessione di quelli che sarebbero stati i pro e i contro, nonché vantaggi e svantaggi (i maggiori questi ultimi) di tale scelta. Maria insomma nell'accettare il diviino progetto di salvezza fa' un gesto del tutto inusuale ed eroico, giacché rinuncia a se stessa spogliandosi delle sue sicurezze immediate giovanili e per ciò stesso non la si può non rendere oggetto di attenzioni da parte nostra.
Il popolo di Dio ripone da sempre molta fiducia in Maria e la devozione nei suoi riguardi assume molteplici aspetti, anche a seconda delle variazioni degli usi e dei costumi dei vari luoghi. E anche la Chiesa esorta tutti i cristiiani a nutrire una particolare e costante attenzione alla venerazione della Vergine, sottolineadno che la sua intercessione è potente. Affidaimci a Lei senza riserve, non trascurando di pregarLa secondo le modalità insegnate dalla Chiesa e guardiamo sempre a Lei come nostra Madre e protettrice!
Quale Madre e Avvocata nostra infatti Maria nella sua stessa vita e figura incute speranza, coraggio e determinazione e non può sfuggirci la premura con la quale Ella intercede per il bene di tutti gli uomini.