Omelia (03-12-2013) |
Riccardo Ripoli |
Trapianto di occhi Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete C'è oggi la moda di andare dal chirurgo estetico per cambiare il naso ed averlo come quello della tal star, modificare i glutei perché siano come quelli di quella certa attrice, ritoccare i seni o le labbra in modo da assomigliare a qualcuno famoso. Anche io vorrei fare un trapianto, quello degli occhi. Vorrei avere di nuovo gli occhi che avevo da bambino, quegli stessi occhi che ammiravano estasiati la mamma che tutto sapeva fare, si meravigliavano davanti ad ogni cosa nuova, si allargavano di gioia davanti ad una bustina di figurine, piangevano dalla felicità per un viaggio con mamma e babbo. Quegli occhi dotati di semplicità, quella stessa che perdiamo crescendo perché costretti a vedere il fango gettato sulle cose belle, quella stessa melma che in tanti ci tirano addosso e che ha come primo effetto quello di accecarci. Oggi non si crede più in nulla, solo in ciò che si vede o vogliamo vedere, viviamo di apparenze, ci vestiamo e ci comportiamo come ci viene indicato dalla moda o dal comportamento comune. Se imparassimo a vivere con maggior semplicità, a vedere le cose con gli occhi di un bambino avremmo molte meno preoccupazioni e molta più gioia. Perché tanta gente non crede più in Dio? Ha perso la fede? No, purtroppo l'ha trasformata, la rivolta verso idoli come il calcio, i soldi, il sesso, la carriera, il potere, la politica. L'uomo ha bisogno di credere in qualcosa, ma è così stupido da credere con qualcosa che puntualmente diventa fumo, ritorna ad essere polvere, continua a deludere. |