Omelia (05-12-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Isaia 26,4 Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna Is 26,4 Come vivere questa Parola? Dopo la rassicurante promessa del Signore - Salvatore, il popolo radunato nel suo tempio continua ad innalzargli l'inno di ringraziamento. E nello stesso tempo indica a ciascuno di noi, donne e uomini della post-modernità, dove si trova la vera sicurezza, chi è la roccia sicura su cui costruire la nostra casa, la nostra vita. Gli Israeliti questa tranquillante certezza l'hanno trovata sempre tra le mura di Gerusalemme, città santa di Dio, e soprattutto nel suo tempio: costruite sulle rocce salde e compatte, rappresentano in modo eloquente la solidità della fedeltà di Dio. Lui, che non viene mai meno alla sua alleanza, mantiene sempre le porte aperte a chiunque desidera appoggiare su di Lui le proprie angosce e le proprie speranze, e assicura la vera pace a chi A Lui si affida. È proprio questa fiducia la "malta" che ci congiunge saldamente al Signore; una fiducia che si rende operosa nel continuo mantenimento della nostra casa-vita. Non basta, infatti, sospirare il nome del Signore, ma mettere in pratica gli insegnamenti del Signore, il suo disegno su ognuno di noi, agire da persone sagge. Solo così la nostra casa non soccomberà alle intemperie esterne ed interiori. Confidiamo dunque nel Signore, sempre; perché Lui è la nostra roccia! E con il popolo d'Israele invochiamo la sua costante presenza: «Apritemi le porte della giustizia: vi entrerò per ringraziare il Signore... Ti rendo grazie, perché mi hai risposto, perché sei stato la mia salvezza» (dal Salmo responsoriale 118,19-21) moblakfma@yahoo.com |