Omelia (07-12-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Isaia 30,19

Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme, tu non dovrai più piangere. Al tuo grido di supplica ti farà grazia; appena udrà ti darà risposta
Is 30,19


Come vivere questa Parola?

Nella serie di annunci di sventure e di promesse di salvezza, Isaia in questo capitolo evidenza un altro aspetto della bontà di Dio: il suo perdono, la sua grazia che avvolge coloro che sinceramente si affidano al suo giusto giudizio. Questa umile fiducia che fa scorrere sul volto le lacrime del pentimento e che fa "gridare" il desiderio di ritornare nella casa di Dio e di seguire i suoi insegnamenti, suscita la risposta del Signore... appena udrà il tuo grido di supplica. La grazia che porrà fine al nostro pianto si estende su varie dimensioni del nostro essere: ci sarà la pioggia per il seme - per il pane, animali per poter lavorare la terra, l'acqua fresca da bere, la luna e il sole per illuminare le strade... Il Signore curerà ogni piaga, guarirà tutte le lividure che ci hanno indeboliti nei giorni della sventura. E soprattutto: non si nasconderà più, anzi, il nostro maestro ci manifesterà il suo volto.

Che cosa rivela il volto del Signore? Per la seconda volta in questa settimana lo manifesta l'evangelista Matteo: Gesù, vedendo le folle, ne sente la compassione ... perché erano stanche e sfinite... (cf Mt 15,32; 9,36). E si prende cura di ciascuno: provvede il pane e assicura delle guide che potranno rivelare, a coloro che piangono, il volto compassionevole del Signore, di generazione in generazione:

«Il Signore risana i cuori affranti e fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome...
Il Signore sostiene i poveri, ma abbassa fino a terra i malvagi.
Intonate al Signore un canto di grazie, sulla cetra cantate inni al nostro Dio»

(dal Salmo responsoriale 147,3-4.6-7)

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