Omelia (13-12-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Matteo 11, 19 Ecco è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e peccatori. Mt 11, 19 Come vivere questa Parola? Il Battista a molti appariva fin troppo severo, un rigido asceta incapace di godere la vita. Ma gli stessi non apprezzavano nemmeno Gesù perché gli sembrava troppo "normale", uno che stava bene con la gente, in particolare con i peccatori. E uno che sta bene con i peccatori "pubblici", che tutti riconoscono come tali, causa sempre un po' di diffidenza, anche nelle persone religiose. Eppure se ben ci pensiamo due sono i tipi di persone che si "sentono a casa" con i peccatori. Chi sa di essere per primo peccatore e quindi non vede tanta differenza tra lui e loro e chi vive in cuore una grande misericordia verso chi sbaglia: questo è il caso di Gesù e di chi è suo vero discepolo. In questi termini proprio la persona di fede non dovrebbe definire confini netti, marcare le differenze, perché si conosce nel suo peccato ma nello stesso tempo riconosce la misericordia del Signore su di lei. Non solo: desidera a sua volta divenire strumento della bontà di Dio verso tutti gli uomini. Chi cammina nella fede dietro Gesù comprende sia l'austerità del Battista che l'apertura a 360 gradi di Cristo verso l'uomo. Riconosce nel loro agire la sapienza di Dio all'opera. Dona anche a me Signore la tua sapienza perché io possa riconoscerla nei tuoi servi e il mio giudizio sia sempre guidato da essa. La voce di un predicatore La giustizia non basta per essere uomini...Non basta interrogarsi sulla propria giustizia, non basta la verifica del giusto o dell'ingiusto, serve la verifica della misericordia.... Noi non saremo giudicati da Dio sui nostri peccati, ma sulla nostra misericordia. E. Ronchi Emanuela Giuliani - emanuelagiuliani@gmail.com |