Omelia (08-12-2013)
Wilma Chasseur
L' Onnipotente per grazia

In questo inizio di Avvento e precisamente nella seconda domenica, noi cattolici celebriamo Maria Santissima e la celebriamo come Immacolata Concezione, cioè come Colei che ha dato inizio alla nostra storia di redenti.



  • 1/ Cosa ne sarebbe stato di noi?


E' allo stesso tempo la primogenita della redenzione ed è colei che ha dato alla luce il Redentore, primogenito della nuova umanità. "Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo. Regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Ecco l'inizio della nuova umanità. Tutto nuovo dunque, dopo che Maria ebbe pronunciato il suo "sì". Se non l'avesse detto (ed era libera di non dirlo), niente di nuovo per noi: non saremmo certamente qui a parlare di Lei e a celebrarla in questa festa dell'Immacolata Concezione. Anzi, di Lei non ne sapremmo proprio niente. E meno ancora sapremmo di noi, di quale sarebbe stato il nostro destino, senza quel suo salvifico "sì". Conosceremmo solo il tragico destino ereditato dalla colpa di Eva. A me viene spesso da chiedere al Signore: "ma perché la prima donna non poteva essere Maria invece di Eva?". Non ho ancora avuto risposta...



  • 2/ Immacolata, ma non solo...


Immacolata Concezione dunque, ma non solo, anzi proprio per questo, addirittura Madre di Dio. Vi confesso che prima che approfondissi la dogmatica, questo appellativo mi poneva qualche interrogativo. Come si può definire Madre di Dio, una semplice creatura, seppure eccelsa fra tutte; addirittura "genitrice" di Dio secondo l'audace espressione dei primi santi Padri, quali sant'Atanasio o san Gregorio Nazianzeno? La risposta e la ragione teologica sono semplici: stanno nel fatto che Maria non ha generato una natura astratta, ma una persona concreta. Possiamo spiegarlo con una analogia che, per me, è stata molto illuminante: quando una madre genera un figlio, sa che a questo figlio ha dato solo il corpo, mentre l'anima gliel'ha infusa direttamente Dio. Ma nessuna madre si sognerebbe mai di dire che essa è madre solo del corpo di suo figlio, ma si definisce con piena proprietà di termini, madre dell'intera persona di questo figlio, ben sapendo che non è lei l'artefice dell'anima, però questo composto di anima e corpo coincide con l'unica persona del figlio: non ci sono due figli. Così Maria. Ha dato a Gesù l'umanità, ma in Lui c'è anche la divinità, due nature, divina e umana assunte dall'unica Persona divina del Verbo. Per cui, in virtù della comunicazione degli idiomi, possiamo affermare con piena proprietà di termini che Maria è Madre di Dio. Il termine di attribuzione deve sempre essere la persona, non la natura, per cui non si potrebbe mai dire che Maria è madre della natura divina, ma si può e si deve dire che Maria è Madre della Persona che in Gesù Cristo assume le due nature, divina e umana.



  • 3/ Innocenza creata...


San Giovanni Damasceno definiva così il dogma: "Noi diciamo che Dio è nato da Maria, non nel senso che la divinità del Verbo dipenda da Maria, ma nel senso che il Verbo, il quale, al di fuori e prima del tempo è nato dal Padre ed è eterno come il Padre e lo Spirito, è vissuto nel seno di Maria, ha preso carne ed è nato da essa" (De fide orth. 3,12).
Bulgakov, teologo ortodosso, definiva Maria, sapienza creata. Diceva che Dio, sapienza increata, per darci la sapienza incarnata che è Gesù Cristo, si è servito di Maria, sapienza creata. A me piace anche definirla, usando le stesse iniziali di Immacolata Concezione (I. C.), Innocenza Creata.
Ma Maria è anche madre nostra, oltre che madre di Dio e Immacolata Concezione. La totalmente vergine, non può che essere totalmente Madre, senza nessun limite di maternità: Madre dell'intera umanità. Ricorriamo dunque con fiducia incondizionata a Colei che tutto può sul cuore di quel Dio che è suo Figlio ed è l'onnipotente per grazia.