Omelia (06-12-2013) |
Riccardo Ripoli |
Credete voi che io possa fare questo? Credete nei vostri sogni La vita ci insegna che idealizzare non è una buona cosa, costruire castelli in aria porta spesso a delusioni, a scontri forzati con la realtà che diventano docce fredde. Ma se guardo un bambino che sogna ad occhi aperti sul suo futuro volendo diventare un pilota, una ballerina della scala, un'astronauta non sono tanto convinto che idealizzare sia sbagliato. Noi adulti siamo troppo legati alla realtà da aver abbandonato i sogni, i bambini invece che si nutrono di fantasia vivono mille esistenze diverse ogni giorno. Come in ogni situazione ritengo la via di mezzo essere la cosa più giusta. Avere un sogno, idealizzare un contesto, mirare in alto credendo veramente in quello che si fa ci fa vivere meglio. Quando avevo ventuno anni ed ho iniziato il mio percorso di Associazione volevo solo darmi tanto da fare per egoismo, per non pensare alla morte della mia mamma, ma pian piano, vedendo le reali necessità delle persone povere, dei bambini maltrattati, delle donne picchiate il mio cervello ha cominciato a fantasticare e ho detto "sarebbe bello avere una sede", così sono andato a chiedere una stanza ove riunirsi una volta a settimana ed invece mi è stata data una sede di 500 mq che in seguito abbiamo comprato ed oggi è il terreno ove costruiremo Casa Zizzi. Accudendo i bambini nel diurno ho idealizzato di poter comprare una casa in campagna nella nostra tanto ambita Toscana con soli venti milioni di lire in tasca. Chiedevo alle agenzie di trovarmi una struttura da almeno duecento metri quadri, con terreno, isolata e già ristrutturata, disposto a spendere cento milioni (i restanti ottanta ce li avrebbe prestati in parte mio padre ed in parte li avremmo avuti tramite mutuo). Non vi dico le risate che si facevano, ma io non mollavo e andando contro la logica inseguivo il mio sogno. Non voglio annoiarvi con i particolari, ma dopo due anni di ricerca abbiamo comprato una casa da duecento metri quadrati, isolata, con tremilaseicento metri quadri di giardino, completamente ristrutturata pagandola... venti milioni, non accendendo quindi né a prestiti, né a mutuo. In realtà il costo fu poi di quasi cento milioni, ma li pagammo dopo dieci anni. C'era poi una casa vicina, una meraviglia anche se era un rudere, il sogno successivo, ma il proprietario non voleva vendere. Un giorno venne da noi e ce la offrì ad un quarto del suo valore, una sciocchezza, pagata con i soldi della vendita dell'altra casa che nel frattempo aveva raddoppiato il suo valore. Quante potrei raccontarvene, quanti sogni abbiamo trasformato in realtà, quanti sogni teniamo vivi nel cassetto. Tra questi Casa Zizzi, una struttura con palestra, diurno, due case per l'affido, gli uffici, un grande magazzino per il mercatino e l'autofinanziamento. Cinque milioni il costo. Per molti un progetto da visionari, anche perché abbiamo rifiutato i soldi della Regione che in cambio ci chiedeva di firmare un atto di cessione della struttura al comune, seppure fra novantanove anni. Crediamo nei nostri sogni ed issi diventeranno realtà. No, mi sono sbagliato, essi sono già realtà, lo sono nella nostra fantasia, nel cuore, nell'anima. Dio non è un sogno, non è idealizzazione ma è il motore che trasforma ciò in cui crediamo in realtà. Tutto quello che abbiamo ottenuto e di cui vi ho appena parlato non è frutto del caso, non è merito mio o di altri. Noi abbiamo espresso un desiderio, abbiamo chiesto a Gesù che si realizzasse, Lui ci ha chiesto "Credete voi che io possa fare questo?", abbiamo risposto "Sì, o Signore!" ed Egli ha replicato "Sia fatto a voi secondo la vostra fede". |