Omelia (07-12-2013) |
Riccardo Ripoli |
La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Vergognatevi Le persone si scoraggiano davanti ai grandi mali della nostra società, pensiamo di non poter far nulla per cambiare determinate situazioni ed arriviamo spesso a ritenere che non si possa intervenire per sanare una certa situazione. In quanti vedono ogni giorno qualcosa che non va, ma girano gli occhi dall'altra parte, rendendosi di fatto complici delle malefatte di qualcuno. Quante persone sanno di situazioni dei vicini, di urla, violenze domestiche e non fanno nulla per proteggere chi le stia subendo? Si ha paura di essere coinvolti, di ritorsioni, di denunce per diffamazione, ed allora la cosa migliore da fare è "non fare". Complimenti a costoro, complimenti a chi con il suo silenzio lascia che un bambino viva ogni giorno una violenza, una donna venga maltrattata dal marito, un anziano lasciato solo dai figli o maltrattato o circuito dalla badante. Complimenti a voi che con la vostra omertà scegliete la tranquillità. Ma vi siete mai accorti che la vostra spensieratezza ha un costo che altri devono pagare con il sangue e la sofferenza? Bisognerebbe imparare a dividere il carico del dolore. Non è che se uno nasce in una situazione di tranquillità ha un merito, ha avuto solo fortuna e sarebbe giusto condividerla con chi invece ha avuto la disgrazia di nascere in una famiglia senza valori. La messe è tanta e gli operai sono pochi a lavorarci. Non è che non ci siano operai, perché ognuno di noi potrebbe fare qualcosa, molto di più di quanto già non faccia, per chi soffre, ma se ne stanno comodamente a casa al riparo dalle intemperie, protetti da un muro che hanno eretto per non vedere e non sentire i lamenti di chi ogni giorno deve lottare per sopravvivere, per non crollare. Operai che non andate al lavoro e lasciate altri a combattere contro le ingiustizie, vergognatevi! Vergognatevi perché mentre farete il vostro bel pranzo di Natale ci saranno tanti poveri che soffriranno la fame, il freddo, la mancanza di un sorriso, di una parola gentile. Vergognatevi quando i vostri figli riceveranno mille inutili regali che domani saranno chiusi in un cassetto, mentre altri bambini riceveranno in dono abusi e sevizie. Tu stai facendo qualcosa? Aiuti qualcuno? Bene, questo messaggio non è per te. Ci sono tanti tipi di operai, chi suda sette camice davanti ad un altoforno, ma anche il camionista che porta il carico al cliente, o il ragioniere che fa quadrare i conti. Ma ci sono tantissimi che non si sporcano le mani, che lavorano per sé stessi, che non dividano né tempo né beni con altri, che accaparrano più che possono. Quante case sfitte, quanti cartelli appesi ai portoni con la scritta "Affittasi", quante case vuote. Basterebbe poco per dare una casa ad una famiglia e salvare un bambino. Basterebbe poco per accogliere un bimbo in affido. Basterebbe poco per rinunciare a fare la colazione al bar e dare il ricavato ad un povero. Basterebbe poco, veramente poco, ma non molti sono disposti a rinunciare ad un solo pezzettino della propria libertà per gli altri. Il costo di quella libertà è pagato con la sofferenza di tanti. Rifletteteci, almeno a Natale, almeno oggi. E chi già opera, coloro che già fanno per gli altri preghino il Buon Dio affinché solleciti gli operai a venire a lavorare la messe, solleciti le persone a dare una mano ad un bambino, un anziano, un carcerato, un senzatetto, un tossicodipendente, un portatore di handicap. |