Omelia (08-12-2013) |
Monastero Domenicano Matris Domini |
Commento su Romani 15,4-9 Collocazione del brano Come nella prima domenica di Avvento leggiamo un brano della lettera ai Romani. Anche questo fa parte delle raccomandazioni finali della lettera ed è dedicato alle relazioni fraterne all'interno della comunità. Nei versetti precedenti Paolo era intervenuto in una discussione tra i deboli, coloro che seguivano ancora tutte le regole alimentari e di purificazione degli israeliti, e i forti, coloro che in virtù del Vangelo si sentivano liberi di mangiare di tutto e di considerare tutti i giorni uguali. Paolo esorta i forti a non scandalizzare i deboli, ma anzi di farsi carico delle loro difficoltà, come ha fatto anche Cristo. Il suo esempio si può conoscere grazie alle Scritture. Ecco dunque il nostro brano che comincia proprio con il riferimento alle Scritture. Queste ci aiutano a mantenere viva la speranza e a seguire l'esempio di Cristo nell'accogliere con amore tutti i fratelli della comunità. Si tratta di un buon programma di vita per questo periodo di Avvento e per tutta la nostra vita in attesa del ritorno di Cristo. Lectio 4 Tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza. Paolo ricorda ai Romani di tenere in debita considerazione le Scritture, cioè l'Antico Testamento. Anche se Gesù lo aveva riletto e reinterpretato, soprattutto per quanto riguarda le prescrizioni della Legge di Mosè, l'AT rimane valido per i cristiani di tutti i tempi, anche per noi. Cosa ci dona la Scrittura? Ci dà un'istruzione: la storia dei personaggi biblici ci racconta qualcosa del rapporto tra Dio e l'uomo, sono fonte di costanza e di conforto davanti alle difficoltà della vita e della fede. Questo conforto ci permette di non perdere la speranza e di continuare a credere. 5 E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull'esempio di Cristo Gesù, Paolo continua con una richiesta a Dio. Poiché è il Dio della perseveranza e dell'aiuto nelle difficoltà Egli può concedere ai cristiani di andare d'accordo e di avere gli uni verso gli altri lo stesso atteggiamento che Gesù ha avuto nei nostri confronti. 6 perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Il seguire l'esempio di Cristo produce in tutti l'unanimità. In cosa si traduce questa unanimità? In una lode costante a Dio. Chi si impegna a seguire il modello di Cristo si scopre grato e rivolge a Dio il suo canto di lode. E' un canto a più voci, attorno al Signore si crea amore e comunione profonda. 7 Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Ancora Paolo ribadisce il concetto: esorta all'accoglienza reciproca all'interno della comunità e rimanda di nuovo all'esempio di Cristo. Il risultato non è il quieto vivere, ma la gloria di Dio. Non ha senso una comunità che loda Dio se al suo interno non è compatta, se non vi è accoglienza gli uni verso gli altri. 8 Dico infatti che Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; Gesù non ha fatto distinzioni di popolo. Si è messo a sevizio dei circoncisi, cioè degli Ebrei, perché è stato mandato a portare a compimento le promesse di Dio Padre, le promesse dell'Antico Testamento. 9 le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto: «Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome». Gesù si è messo a servizio anche delle altre popolazioni (le genti, o i Gentili) perché è stato inviato anche a loro per mostrare la misericordia di Dio. Ecco dunque ancora il riferimento alla Scrittura per ricordare la missione di Gerù Cristo in mezzo ai popoli di tutta la terra. Meditiamo - Quali sentimenti suscitano in me le pagine dell'Antico Testamento? - Qual è il mio atteggiamento verso le persone che sono ancora un po' "piccole" nella fede? - Mi sono sentito destinatario di una promessa? - Ho sentito su di me il dono della misericordia di Dio? |