Omelia (14-12-2013) |
Riccardo Ripoli |
Se Dio esiste, perché permette che succedano certe cose? Anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro Spesso eccheggia la domanda "se Dio esiste, perché permette che succedano certe cose?" Se io chiedessi ai miei ragazzi di studiare, ma avessi abbandonato lo studio, non sarei ascoltato. Se li esortassi a fare il proprio dovere, ma fossi il primo ad andare a divertirmi dalla mattina alla sera dimentico dei miei doveri, non sarei ascoltato. Se non affrontassi a testa alta le difficoltà della vita e non soffrissi per queste, come potrei convincere i miei bimbi che la sofferenza fa parte di noi? Agli occhi dei bambini gli adulti, in particolar modo i genitori, sono persone fantastiche che possono fare tutto. Anche loro, come noi da adulti nei confronti del Signore, guardandoci pensano "se possono fare tutto, perché si stancano, vanno a lavorare, non stanno con noi a giocare? Perché mi portano dal dentista dove sento dolore, o in ospedale a fare un'operazione che mi fa stare male?" Cosa rispondereste ai vostri figli? Che queste sofferenze fanno parte della vita e sono necessarie. Capirebbero? Certamente no, ma non per questo evitereste loro quel dolore che sapete essere un bene. Impossibile per noi, come per i bambini nei nostri confronti, capire le motivazioni di Dio nel lasciare che certe cose accadono, ma la Fede è proprio questo, è lasciarsi prendere per mano nella vita da Gesù e far si che ci conduca ove ritiene più opportuno. Non sarà certo in questa vita che capiremo, così come i bambini fin tanto che resteranno tali non capiranno il nostro operato, ma per amore e fiducia dovremo accettare. Gesù è sceso sulla terra anche per questo, per dirci che quello che fanno a noi, lo hanno fatto prima a lui. Ci chiede di sopportare, ci chiede amore, solidarietà, altruismo, perdono, non violenza, ma con la sua vita ci dimostra che tutto lo si può sopportare. |