Omelia (09-01-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Marco 6, 50 «Coraggio, sono Io, non abbiate paura!» Mc 6, 50 Come vivere questa Parola? Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù invita i discepoli a precederlo sull'altra riva, attraversando il lago con la barca fino a Betsaida, mentre lui andava a pregare sul monte. Ma si era levato un forte vento e i discepoli faticavano a remare: Gesù si avvicina a loro camminando sulle acque. I discepoli credono di vedere un fantasma, ma Gesù li rassicura «Coraggio, sono Io, non abbiate paura» e sale sulla barca e il vento immediatamente cessa. Sempre quando Gesù sale sulla "barca" della nostra vita, ci sentiamo sicuri e forti e le avversità non ci travolgono. «Sono io»: è la sua presenza divina che ci soccorre e ci dà forza e non permette che le forze del male ci sommergano e la paura ci paralizzi. O Signore, sostienici con la tua provvidenza e aiutaci a «non avere paura di aprire le nostre porte a Cristo» (come ci ha insegnato il beato Giovanni Paolo II) La voce di un Padre della Chiesa «La barca che trasporta i discepoli, cioè la Chiesa, è agitata e scossa dalle tempeste delle avversità, e non cessa il vento contrario, cioè il diavolo che le si oppone e si sforza d'impedirle di giungere alla tranquillità del porto. Ma più potente è Colui che intercede per noi. Poiché in mezzo a queste nostre tempeste, che ci travagliano, egli ci dà fiducia venendo verso di noi e confortandoci». Agostino, Discorso 75,3,4 D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it |