Omelia (06-01-2014) |
Wilma Chasseur |
Stelle che camminano Epifania: festa della luce, festa delle stelle che si mettono in cammino sulle vie del cielo per andare ad adorare un Bambino. Che non è solo un bimbo, ma è un sole: è quel "sole di giustizia che sorge dall'alto per rischiarare i popoli ancora immersi nelle tenebre e nell'ombra di morte".
Luce che per i Magi si concretizza nella stella: "Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo". Luce che porta alla contemplazione, all'adorazione e alla gioia: "Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella essi provarono una grandissima gioia".
Un bel giorno, partiti da lontano, magari dal pianeta dell'incredulità o dell'indifferenza, siamo arrivati vicino, grazie a una stella che ha illuminato il nostro cammino. Stella che può avere tanti nomi: una chiamata, un avvenimento, un'ispirazione, una lettura, una testimonianza, una persona, un'illuminazione interiore ecc., che ci ha dato l'input a metterci in marcia.
E ogni qualvolta la stella riappariva, provavamo una grande gioia e riprendevamo con slancio il cammino intrapreso. Finché un bel giorno siamo giunti davanti al bambino con i nostri scrigni colmi di stanchezza e di povertà. Ma appena li abbiamo aperti, Lui li ha colmati dei suoi doni: la sua vita in noi e la ricchezza del suo amore. E di colpo abbiamo scoperto di avere trovato la perla preziosa, il tesoro nascosto che dà sapore di cenere a tutto il resto. Abbiamo scoperto che è questa la vera stella, il vero punto luce della nostra vita, quello che dà senso al nostro cercare e al nostro andare; quello che non vogliamo mai più smarrire. |