Omelia (02-02-2014) |
padre Romeo Ballan |
Cristo, salvezza e luce per tutti i popoli Riflessioni La festa della Presentazione del Signore Gesù al tempio conclude liturgicamente il ciclo delle feste natalizie. Fino a qualche decennio fa', l'accento delle riflessioni e commenti spirituali su questo mistero gaudioso del Rosario (il quarto) era posto sulla Purificazione legale di Maria dopo il parto, secondo "la Legge del Signore" nel Primo Testamento. Dopo la riforma conciliare della liturgia, l'accento della festa è spostato sulla Presentazione del Signore Gesù. Essendo festa del Signore, quindi, prende il posto della domenica, come accade quest'anno. Il profeta Malachia (I lettura) presenta l'entrata del Signore nel suo tempio come un momento glorioso, con un compito purificatore "come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai" (v. 2). Questo momento solenne ha bisogno di qualcuno che prepari la via: "Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate" (v. 1). Il salmo responsoriale insiste sull'entrata del "re della gloria", "forte e valoroso". L'autore della lettera agli Ebrei (II lettura), con toni più umili e carichi di sofferenza, parla di un Salvatore che si è reso "in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo" (v. 17). Oltre a farsi simile ai fratelli, ha spinto la sua piena solidarietà con loro fino a caricare su di sé i peccati di tutti: è "stato messo alla prova", ha "sofferto personalmente"; e quindi "è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova" (v. 18). La solidarietà di Cristo con tutta la famiglia umana non ha limiti; nel suo contatto personale con la miseria e la sofferenza umana Gesù "non si vergogna di chiamarli fratelli" (Eb 2,11). Qualunque sia la loro miserabile condizione! L'evangelista Luca presenta i due aspetti della festa odierna (Vangelo). Dopo aver narrato la purificazione legale di Maria e l'offerta per il riscatto del primogenito secondo "la Legge del Signore" (v. 22-24), Luca dà ampio spazio alla presentazione del "Cristo del Signore" (v. 26), come "salvezza, preparata da Dio davanti a tutti i popoli, luce per rivelarti alle genti" (v. 30-32). Così lo proclama Simeone, "uomo giusto e pio" (v. 25), "mosso dallo Spirito" (v. 27), che "era su di lui" (v. 26). La parola di Simeone, illuminato dallo Spirito, ci offre una sintesi del piano di Dio per la salvezza di tutti i popoli: Cristo è la luce che Dio ha scelto per rivelarsi alle genti. Secondo il piano di Dio Padre, la salvezza della famiglia umana passa attraverso il Cristo. Il cantico di Simeone è di largo respiro, arriva lontano, alle genti, a tutti i popoli! Ritorna qui il messaggio di Isaia e di Matteo nelle letture di domenica scorsa: "Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta" (Mt 4,16). Quella luce apparsa nella "Galilea delle genti" è Gesù (Mt 4,15), che illumina, attrae e invita tutti alla conversione del cuore: "Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 4,17)". Il cantico di Simeone ha un grande contenuto missionario: Cristo è luce e salvezza per tutti i popoli! Quindi, seguendo questo piano salvifico di Dio e la logica della missione, Papa Francesco (*) invita "ogni cristiano e ogni comunità" a una "nuova uscita missionaria", verso "tutte le periferie", per portare ovunque la luce del Vangelo. Parola del Papa (*) "L'evangelizzazione obbedisce al mandato missionario di Gesù: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli» (Mt 28,19)... Oggi, in questo ‘andate' di Gesù, sono presenti gli scenari e le sfide sempre nuovi della missione evangelizzatrice della Chiesa, e tutti siamo chiamati a questa nuova ‘uscita' missionaria. Ogni cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il cammino che il Signore chiede, però tutti siamo invitati ad accettare questa chiamata: uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo". Papa Francesco Esortazione apostolica Evangelii Gaudium,24 novembre 2013, n. 19-20. Sui passi dei Missionari - 2/2: Presentazione del Signore Gesù, proclamato come "salvezza preparata davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti" (Lc 2,31-32). - XVIII Giornata Mondiale della Vita Consacrata. - 2/2: S. Giovanni Teofano Vénard (1829-1861), sacerdote della Società per le Missioni Estere di Parigi, martire ad Hanoi (Vietnam). Le sue lettere ispirarono anche S. Teresa di Lisieux nell'amore e dedizione per le missioni. - 3/2: B. Maria Elena Stollenwerk (+1900): assieme a S. Arnoldo Janssen (15/1) e alla B. Jozefa Stenmanns (20/5) fondò a Steyl (Olanda) le Missionarie Serve dello Spirito Santo. - 4/2: S. Giovanni de Brito (1647-1693), missionario gesuita portoghese, operò molte conversioni e morì martire in India. - 4/2: Nel 1794 ad Haiti fu approvata la prima legge che aboliva la schiavitù in America Latina/Caraibi. - 6/2: SS. Paolo Miki, sacerdote gesuita giapponese, e 25 compagni (gesuiti, francescani e laici), martirizzati-crocifissi a Nagasaki (Giappone) il 5.2.1597. - 6/2: S. Matteo Correa Magallanes (1866-1927), sacerdote messicano, martirizzato perché si rifiutò di rivelare un segreto di confessione. - 8/2: S. Giuseppina Bakhita, religiosa canossiana (Darfur, Sudan 1869 - 1947 a Schio, Vicenza). È un esempio di umiltà, fedeltà e perdono. |