Omelia (08-02-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Mc 6,31 «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'» Mc 6,31 Come vivere questa Parola? La folla che seguiva il Signore affascinata dal suo "essere" e dal suo "dire" era come l'accavallarsi di onde che a un certo punto travolgevano la vita stessa. Basta dire che Marco annota: non riuscivano neppure a mangiare. Gesù però vigila sulla "vita": la difende e promuove. In questo frangente invita i suoi a tirarsi fuori dalla ressa e a cercare due realtà: un luogo solitario e un tempo preciso per riposare. È una pagina questa di una attualità insuperabile. Perché, anche oggi, la vita è un "affollarsi" di realtà che la sommergono. Si affollano non tanto e no sempre le persone attorno a noi ma le "urgenze" di cose da fare: al lavoro, allo studio e perfino nel così detto "tempo libero". Tutto è strangolato da imprescindibili scadenze e da un correre convulso che non è solo dei bus sulle strade ma delle persone e delle cose. Prima che diventi una malattia, bisogna verificare il ritmo convulso del nostro vivere. Meglio fare meno guadagnando meno, che fare molto perdendo forze salute e spiritualità. Dio ci ha creato in uno splendido giardino: quello dell'"Eden", perché avessimo un rapporto stretto e buono con le buone cose che Lui ha creato proprio per noi. Bisogna usare delle cose degli ambienti e del tempo, ma non abusarne, diventando schiavi. Un uomo è libero nella misura che sa ritmare la vita tra preghiera lavoro e riposo; sa respirare la vivace aria cittadina e quella pulita salubre di campagna ai mari e ai monti. Signore, in un mondo arricchito da tanta realtà utile fa' che me ne serva restando però libero nella mia umanità che decide spazi e tempi non solo lavorativi ma di riposo a contatto con il tuo bel creato. La voce di un santo "Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in Te". S. Agostino Sr Maria Pia Giudici - sanbiagi@casadipreghiera.191.it |