Omelia (10-02-2014)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mc 6,56

«Lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati».
Mc 6,56


Come vivere questa Parola?

Gesù, col segno eloquente delle guarigioni, dimostra che il regno di Dio è presente sulla terra. Accostandosi a lui, anche solo toccando il suo mantello, i malati erano guariti: accanto a Gesù, basta un attimo, in cui si concentra da una parte la potenza e la bontà di Dio, e dall'altra la forza della fede e la fiducia di chi vuol guarire. Ciò che importa dunque è il contatto con Gesù, che può avvenire oggi in diversi modi: con i sacramenti, con l'ascolto della sua Parola, con le opere di carità, con la testimonianza del suo messaggio. I cristiani oggi, con loro fede e i loro gesti di amore, sono chiamati ad essere - per così dire - "il mantello di Gesù", al cui solo contatto le persone siano guarite dalla loro malvagità, disperazione, sofferenza.

O Signore, che sei venuto accanto a noi come amico, fa' che tutti sperimentino la potenza della tua bontà compassionevole e aiutaci a non essere indifferenti con coloro che soffrono.
Dalla voce di un grande Papa

Cristo allo stesso tempo ha insegnato all'uomo a far del bene con la sofferenza ed a far del bene a chi soffre. In questo duplice aspetto egli ha svelato fino in fondo il senso della sofferenza.
( Papa Giovanni Paolo II, Lettera apostolica "Salvifici doloris" n. 30, dell'11 febbraio 1984)

D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it