Omelia (15-02-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Mc 8,2 «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare». Mc 8,2 Come vivere questa Parola? Gesù ha compassione della folla che lo segue da tre giorni e ascolta la sua parola: egli sa che sono affamati e allora chiede ai discepoli quanti pani abbiano a disposizione: sono sette. Egli allora li moltiplica e fa condividere a tutti i pani: egli amplifica la generosità. Ci insegna che anche noi, provando compassione per i sofferenti, dobbiamo offrire tutte le nostre possibilità: ciò che è condiviso diventa moltiplicato, ciò che è donato ci viene restituito. Come cristiani il pane ci richiama all'eucaristia, cibo spirituale che ci nutre nel cammino della vita; la folla venuta da lontano anticipa coloro che si raduneranno attorno al pane consacrato; i tre giorni si riferiscono alla morte /risurrezione di Gesù; le parole «prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero» rievocano quelle dell'Ultima Cena. Con questo miracolo Gesù rivela che egli è il "pane vivo" disceso dal cielo, la vera "manna" che nutre il popolo nel deserto. Signore, a noi che viviamo nel deserto del mondo e del nostro egoismo, concedi di sentire compassione per gli altri e di condividere i doni di cui siamo portatori. Dalle parole di papa Francesco «"Voi stessi date loro da mangiare" (Lc 9,13). Partendo da questa frase, mi lascio guidare da tre parole: sequela, comunione, condivisione. (...) Preghiamo perché la partecipazione all'Eucaristia ci provochi sempre: a seguire il Signore ogni giorno, ad essere strumenti di comunione, a condividere con Lui e con il nostro prossimo quello che siamo. Allora la nostra esistenza sarà veramente feconda». Papa Francesco, Omelia nella solennità del "Corpus Domini" - Roma, 30 maggio 2013 D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it |