Omelia (24-02-2014)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gc 3,17

"La sapienza che viene dall'alto è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia"
Gc 3,17


Come vivere questa Parola?

Nel descrivere i requisiti della vera sapienza San Giacomo mette a fuoco una realtà di estrema importanza anche oggi, in tempo di globalizzazione dell'economia ma troppo poco di comunicazione sincera e fraterna tra le persone i popoli e le varie etnie. Interessante dunque capire che la sapienza viene dall'alto, cioè è dono dello Spirito Santo. Non possiamo darcela noi. È "anzitutto pura", ossia consiste nel cercare anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia senza sporcarci in ricerche promosse dal nostro "ego" con le sue pretese gelosie, spirito di contesa: tutta roba che ingenera il disordine della vita e il proliferare di scelte sbagliate e azioni cattive.

Giacomo poi elenca gli atteggiamenti propri della sapienza che noi accogliamo dallo Spirito Santo. È di grande interesse renderci conto che sono tali da produrre in noi e attorno a noi armonia di pace e di vita fraterna. Proprio quello che, nel nostro oggi, si rivela indispensabile per le singole persone e per i popoli.

Oggi in un momento di sosta silenziosa, chiederò allo Spirito Santo di aprire bene gli occhi interiori su una pseudo sapienza che sostanzialmente è mondanità di pensiero e di vita, in preda ad arrivismi invidia gelosia competitività e rifiuto degli altri. Poi con profonda fede e determinazione, chiederò la mitezza del cuore perché diventi ricettacolo di pace e misericordia: con me stessa, con le persone, con gli animali, con il mondo vegetale e tutto il creato. Se fossi tentato di pensare che tutto ciò è troppo difficile, più intensamente pregherò: Vieni Spirito Santo mia forza! E lascerò echeggiare in me quanto dice Gesù: "Tutto è possibile a chi crede".

La voce di un fisico e filosofo

Il cuore, non la ragione, sente Dio; ecco ciò che è la fede: Dio sensibile al cuore, non alla ragione.
Blaise Pascal