Omelia (01-03-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Gc. 5,16 "Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto potente è la preghiera fervorosa del giusto". Gc. 5,16 Come vivere questa Parola? Anche se il nesso peccato-malattia non è tale che necessariamente ogni malattia sia frutto di peccato, è un fatto che una relazione tra loro esiste. Da quando fu detto il primo "no" a Dio alle origini del mondo, si scatenò il disordine, il male. Ecco perché Giacomo è sorta a riconoscersi peccatori e, se la confessione dei peccati è tipica del sacramento della riconciliazione è però importante questo riconoscersi peccatori, dentro verifiche e revisioni di vita in cui, tra fratelli e sorelle, invece di punta il dito gli uni contro gli altri, si ammettono lealmente i propri errori, in umile e sincera ricerca della verità, della conversione. Quanto alla malattia è bene cercare i rimedi terapeutici per guarire, ma è bello anche chiedere a Dio la guarigione, se è per il meglio del malato. Nel''ottica cristiana la malattia è tempo di purificazione e di offerta. E la preghiera, in tutti i modi, aiuta il malato a viverla con serenità e abbandono. Chiederò al Signore di entrare nel'ottica cristiana che da senso e valorizza perfino la malattia che di per sè resta un male. Signore, se è possibile, tieni ogni male lontano da me a dai miei familiari, ma quando mi accade di essere malato, fa' che io viva questo tempo come purificazione dei miei peccati e come possibilità di amare offrendo con te, al Padre, ogni mia sofferenza a redenzione del modo. La voce di una Beata Che bella cosa pregare l'uno per l'altro, darsi appuntamento presso il buon Dio, dove non esiste più né distanza né separazione. Elisabetta della Trinità |