Omelia (06-03-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Lc 9,25 "Quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero ma perde o rovina se stesso?" Lc 9,25 Come vivere questa Parola? Talvolta è bene fermarsi prima di dire una parola o di compiere un'azione e chiedersi: "Ma quello che sto per fare che valore ha agli occhi di Dio, chi o cosa sto cercando? Mi costruisce sulla forma di Gesù o mi disperde?" Quando cerchiamo noi stessi ci disperdiamo in mille modi, siamo come la polvere con cui il Signore crea l'uomo ma priva del suo soffio che dona coesione e solidità. Ci sembra di guadagnare in notorietà, onore, beni, sicurezza ma diventiamo sempre meno trasparenza di Dio, intorbidiamo le acque. Come dice il vangelo "perdiamo e roviniamo noi stessi". Spesso non lo facciamo per superbia o avarizia, ma per paura: ci sembra di essere gli unici a poter provvedere alle nostre necessità, a poter rispondere ai nostri desideri, Dio non ci pare all'altezza dei nostri problemi o del bisogno di riconoscimento delle nostre qualità. Se Lui non è in grado di pensarci dobbiamo farlo noi, se no come sopravvivere? Ecco allora che "salviamo la nostra vita" a modo nostro che non significa che debba essere per forza un modo disonesto o violento. A modo nostro perché definiamo noi i confini: mi do da fare fino a questo punto, dono fino a questo punto e in questo modo, offro il mio tempo fino a questo punto e quando voglio... Il "di più" che chiede un salto nell'ignoto e il coraggio della gratuità e della fiducia lo accantoniamo. Così ci salviamo per certi aspetti (nel senso che ci mettiamo al riparo) ma per altri ci mettiamo su un binario parallelo a quello di Cristo. Per un po' camminiamo l'uno accanto all'altro, ci possiamo guardare negli occhi, ci basta, poi però arriva il bivio e devo scegliere: o salto sul suo treno e vado dove Lui va o rimango sul mio che procederà in ogni caso ma la stazione di arrivo non sarà la stessa. Anche tu Signore sei stato tentato di "salvare te stesso". Hai dovuto lottare per resistere. Dona anche a noi, fragili e impauriti, di saper lottare dentro noi stessi per salvare la tua presenza in noi e lasciarla vivere in abbondanza. La voce di un cardinale "Non si può inguantare il vangelo. Del resto non ci riuscirebbe nessuno. Il vangelo ha unghie tali che finiscono per bucare i guanti." card. Bevilacqua Emanuela Giuliani - emanuelagiuliani@gmail.com |