Omelia (05-03-2014)
Omelie.org - autori vari


COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di don Marco Simeone

Mercoledì delle ceneri è l'avvio della quaresima, un tempo sempre da riscoprire, potrebbe anche essere definito il test di Rorschach della vita spirituale: cioè ciò che pensi della Quaresima è ciò che pensi di Dio. Strano, vero? Ma non troppo. Se per me questo è un tempo lungo (si dice proprio: lungo come una quaresima...), triste, dove la mia fede è la negazione di tutto quello che è bello e vitale (penitenze e digiuni), se è come gli esami di riparazione a settembre per evitare il tremendo giudizio che incombe; beh, allora abbiamo un'idea di Dio sbagliata! Perché non è assolutamente il Padre che Gesù ci ha rivelato. Il volto del Padre risplende nel Figlio. Al contrario se abbiamo fatto bene il cammino in queste domeniche appena trascorse, abbiamo ascoltato le beatitudini (c'era la candelora in mezzo che ha mischiato le carte), l'invito ad essere luce del mondo e sale della terra, a fare opere così buone da far venire la nostalgia di Dio a chi le guarda, a non fare come gli "antichi" che si fermavano al senso letterale della Legge e non arrivavano al cuore. Ci è stato chiesto di amare come ama Dio ed essere così perfetti ed infine di credere nella bontà e nella premura di Dio da mettergli tutta la vita nelle mani con fiducia... insomma tanta roba!
Cose tutte da desiderare, cose ci farebbero toccare il cielo con un dito se solo le intuissimo, cose che farebbero tanto del bene a questo mondo così affamato di verità e di giustizia, cose che ancora (e forse per tanto tempo ancora...) non ho e non sono alla mia portata.
Mercoledì delle ceneri è l'inizio di un cammino in cui io mi prendo sul serio e decido di uscire dalla mediocrità, da quello stare a mezza strada, né santo né peccatore, né caldo e né freddo... e questo non per paura di Dio, nel modo più assoluto, ma per amore di Dio e per amore della mia vita, perché Dio è buono. Se io gli sto lontano è a me che faccio male, e insieme con me anche tutti quelli che mi sono vicini.
Il segno è quello delle ceneri, che ovviamente non hanno un potere magico ma sono il segno esteriore di una consapevolezza: c'è qualcosa che è cenere e Qualcuno che invece è vita eterna. Le frasi che il messale suggerisce per l'imposizione delle ceneri sono due: la più gettonata "convertiti e credi la vangelo" e la più tremenda "polvere sei e polvere tornerai". In realtà sono le due facce della stessa medaglia: io, sempre io, quello che sento, quello che provo, quello che mi emoziona, quello che temo e desidero... ecco tutto questo è la polvere! addirittura? Penso proprio di sì: è polvere e cenere, cose che un colpo di vento spazza via e non rimane niente, se mi ostino a riempire la vita di queste cose, di polvere si riempie la mia vita (ricordate "vanità di vanità"?). Per questo "convèrtiti (= riorientati, rivolgiti a, fissa lo sguardo su) e credi al vangelo di Dio": tu sei figlio suo e Lui, immeritatamente e altrettanto immensamente, ti vuole bene, senza se e senza ma. Questo è il segno delle ceneri.
Il vangelo è la terapia da seguire: una terapia in cui ci si riallinea con Dio, con me stesso e con gli altri. Elemosina: guarda i fratelli vicino a te e guarda i doni dentro di te... bisogna aggiungere altro? L'elemosina è rendersi conto di questa realtà e uscire dalla cupidigia, dal desiderio incontrollato che, come un cane che si morde la coda, ci fa girare a vuoto in tondo.
La preghiera che ci fa parlare con Dio: è la scoperta della presenza di Qualcuno che da sempre ci chiama ad uscire dal bozzolo per imparare a crescere e a diventare adulti: il capolavoro di Dio.
Il digiuno è sintonizzarci con la fame che la nostra anima ha di Dio e dalla sua parola, come il corpo sente la fame così la mia anima vive la fame, ma io devo imparare ad ascoltare il mio intimo e non rintronarlo di niente (quante chiacchiere inutili, quante cuffiette usate per non rischiare di ascoltare gli altri e il nostro cuore, quanti social media pieni di niente per non vedere il niente dentro di noi, ecc..). Queste tre vie sono per imparare a vedere i segni di Colui che è nel segreto, che vede nel segreto, che ama nel segreto.
Manchi solo tu in quel luogo santo (ti ricordi il roveto ardente di Mosè?): mettersi in cammino è la Quaresima. Un cammino per incontrare e abbracciare Qualcuno che ci sta cercando da sempre.
Buon viaggio fratello / sorella!