Omelia (13-03-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Est, 4,17 "la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un'angoscia mortale. Si prostrò a terra con le sue ancelle da mattina a sera e disse: «Tu sei benedetto, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all'infuori di te, o Signore." Est, 4,17 Come vivere questa Parola? Il testo mette a fuoco la persona di Ester: una regina che sta vivendo un momento di angoscia il cui paragone è la morte. È in gioco non solo la sua vita ma anche quella del suo popolo. Attorno a lei è il deserto. Nessuno, assolutamente nessuno è in grado si aiutarla. Davvero la sua esperienza è una delle più terribili che sia dato a cuore umano di provare. Ella la visse in modo tragico perché il re Assuero, nemico del suo popolo e suo, era la personificazione dell'avidità di possesso violenta dispotica e devastante. Ma il dramma più terribile per questa donna regina è la solitudine. Nessuno intorno a lei, è in grado di capirla e aiutarla. Bisogna pur dire che, oggi come allora, ciò che costituisce il dramma interiore di molte persone è proprio la solitudine. Tutto è come giunco che si piega scompare se vuoi appoggiarti ad esso. Devi reggerti in piedi da solo. Quel che ha strappato Ester dalla disperazione è stata la Fede. Ha capito che Dio non è una idea, una provvida astrazione consolatoria. Dio è Qualcuno a cui puoi rivolgerti gridando a Lui te stessa e la tua solitudine. Dio è Uno che ascolta e - nel modo più consono al tuo vero bene - sempre risponde. Nelle drammatiche pagine della letteratura contemporanea (si pensi, per esempio a Pirandello) il sentirsi soli è un cancro che devasta e uccide. Come è consolante dunque la figura di Ester, lontana nel tempo e attuale nel cuore e nell'impeto di un ricorso a Dio nutrito di assoluta fiducia nel suo amore onnipotente. È a Lui dunque che anch'io mi rivolgo in questo cammino quaresimale che è particolare tempo di grazia e dunque di crescita spirituale. Gesù sii mio COMPAGNO DI VITA sempre. In luce di speranza e di amore. La voce di una dottore della Chiesa La fede in noi è così debole che crediamo più facilmente a quanto ci cade sotto gli occhi, che non alle verità che essa ci insegna. Teresa d'Ávila Sr Maria Pia Giudici - sanbiagi@casadipreghiera.191.it |