Omelia (05-04-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Gv 7, 41-42 «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui». Gv 7, 41-42 Come vivere questa Parola? C'è, purtroppo, un atteggiamento sbagliato nel nostro comportamento con i fratelli, e molto diffuso: il pregiudizio. È una specie di catena che ci tiene avvinghiati alle nostre convinzioni più radicate in noi - quasi sempre erronee - e che impedisce alla luce della Verità di penetrare nel nostro cuore. È quanto è successo anche ai farisei del tempo di Gesù, che non credevano in Lui, nell'orgogliosa presunzione di sapere che il Messia non poteva "venire dalla Galilea". E quando Nicodemo manifesta la debolezza delle loro ragioni, essi ribadiscono caparbiamente il loro pregiudizio e non si lasciano minimamente scalfire dal dubbio, troppo sicuri del loro pregiudizio. Quante volte anche noi ci lasciamo guidare dai pregiudizi nel giudicare persone e situazioni, e quante volte abbiamo attaccato con l'adesivo dei nostri preconcetti un'etichetta errata sui nostri fratelli, scoprendo che poi era falsa e basata unicamente su prevenzioni. Questo tempo di Quaresima è l'occasione propizia per sbarazzarci dei pregiudizi e delle etichette che troppo facilmente noi attacchiamo sui nostri fratelli. La parola di Papa Francesco "Gesù ci ama tutti. Non si ferma mai davanti ad una persona per pregiudizi. Il Signore è più grande dei pregiudizi. La misericordia è più grande del pregiudizio. Questo dobbiamo impararlo bene!" Dall'Angelus della III Domenica di Quaresima, 23 marzo 2014 Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it |