Omelia (09-04-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Gv 8, 33 "Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?" Gv 8, 33 Come vivere questa Parola? "Non siamo mai stati schiavi di nessuno": è come dire " Noi siamo già liberi". Ma si può fare una affermazione di questo tipo con tanta sicurezza? La libertà è già un dato di fatto nella vita del credente? Da un lato Cristo ci ha resi liberi, dall'altro la fede è un continuo cammino in cui ci si nutre gradualmente del dono del Signore e gradualmente si diventa veri. Cristo e la sua Parola sono per noi "un'offerta di libertà" a cui attingere per imparare a vivere e ad agire da persone libere. Noi in fondo non sappiamo bene cosa sia la Libertà donata da Dio. Conosciamo la libertà del fare quello che desideriamo, del movimento, delle scelte...Ma la libertà, dono di Dio, è prima di tutto una liberazione del cuore, un soffio vitale nell'intimo che spazza via l'uomo vecchio per dare respiro all'uomo nuovo. La libertà, dono di Dio, è la libertà di potersi donare perché non c'è più nulla che ti incatena interiormente, sei libero dalla schiavitù del denaro, del potere, dei riconoscimenti, dell'onore, della eccessiva preoccupazione di sé, dai condizionamenti sociali che ti rubano la tua identità e ti vestono di maschere. Sei libero per dare, non per goderti seduto la tua uscita dalla schiavitù. Sei sufficientemente libero per comprendere che non lo sei ancora del tutto, che la libertà è un continuo dono e una continua conquista che porta con sé la necessità di lottare. Per i giudei che discutevano con Cristo la libertà era la diretta conseguenza dell'appartenenza al popolo eletto, al popolo di Abramo. Una "dotazione" dalla nascita. Questa sicurezza costituiva il muro di separazione da Gesù. La nostra unica certezza è invece sapere che la "verità ci farà liberi", verità e libertà che sempre sospiriamo, cerchiamo, attendiamo. Per cui lottiamo. Non permettere mai Signore, che io mi illuda su me stessa, che mi senta arrivata, che le mie certezze diventino un idolo da adorare. Non permettere mai che io pensi che libertà e verità siano un dato di fatto, presenze già mature nella mia vita. E soprattutto dammi la forza di lottare per essere sempre più una persona vera e libera. La voce di uno scrittore "La minaccia peggiore per la libertà non consiste nel lasciarsela strappare - perché chi se l'è lasciata strappare può sempre riconquistarla- ma nel disimparare ad amarla e nel non capirla più." G. Bernanos Emanuela Giuliani - emanuelagiuliani@gmail.com |