Omelia (16-05-2014)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gv. 14, 1-3

"Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: "Vado a prepararvi un posto"? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi".

Gv. 14, 1-3

Come vivere questa Parola?
"Dove sono io siate anche voi". Questo è il Paradiso: essere dove Gesù è, vivere come lui vive. Il Paradiso è essere con lui, così come aveva preannunciato al buon ladrone: "Oggi sarai con me in Paradiso".

Dopo la morte avremo chiaro quello che nella nostra esistenza terrena a volte ci sfugge e cioè che ciò che ci dà veramente vita sono le relazioni. La domanda sul dove quindi ad un certo punto deve diventare sul chi. Con chi saremo, con chi vivremo, con chi il nostro cuore si incontrerà ogni momento, ogni attimo?

Saremo con Colui che ci ha preceduto non per vincere una gara ma per prepararci un posto, con Colui che non si fermerà a godersi il meritato riposo ma tornerà per prenderci con Lui.

Perché noi siamo il suo chiodo fisso, siamo "indimenticabili". Cristo non può e non vuole dimenticarsi di noi e con noi vuole condividere suo Padre. É il Figlio Unigenito che però vuole noi come fratelli a cui trasmettere l'amore che lui riceve dal Padre ma che non si tiene per sé, lo passa a noi perché non vuole essere felice da solo.

Ecco perché il nostro cuore non deve turbarsi, immalinconirsi o agitarsi. Ci vuole donare molto più di quanto aspettiamo anche se fatichiamo a crederlo. Il buon ladrone in fondo gli aveva chiesto poco: "Ricordati di me". Gli bastava questo, non pensava di meritarsi di più. Ma la risposta di Gesù è andata molto oltre la richiesta, è stata inaspettata, gli ha offerto subito il Paradiso. Mentre noi limitiamo le aspettative, lui dilata il dono oltre ogni misura.

La nostra fede è piccola e spera in piccolo ma la sua Parola è grande e risponde in grande. Chiediamogli di darci la sua misura.
Non posso immaginare Signore quello che vuoi donarmi, la gioia che sperimenterò quando sarò pienamente in Te. Sperimentarlo ora, ancora legata ai limiti terreni, sarebbe "insopportabile" tanto è invadente e forte il tuo amore. Donami però di crescere nella fede e nella speranza che tu mi prenderai con Te e io sarò dove sei Tu.
La voce di una claustrale

Tu starai quieta, e io pure starò solo, in attesa - dice il Signore -. Tu starai calma, sola, vicino a me, in silenzio, e io pure in silenzio, solo, vicino a te. E' la vigilia. Poi sarà l'unione, l'alleanza. E dal silenzio fiorirà la gioia della festa.

A. Canopi
Emanuela Giuliani - emanuelagiuliani@gmail.com