Omelia (26-05-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Gv 15,26-27 «Lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.» Gv 15,26-27 Come vivere questa Parola? Le realtà divine possono essere comprese soltanto con la luce di Dio: e lo esperimentiamo ogni giorno nella nostra vita. Per potere valutare e soprattutto compiere quanto Gesù ci ha detto, non sono sufficienti la nostra volontà e la nostra intelligenza, ma occorre l'aiuto e la grazia di Dio. Nemmeno agli apostoli e ai discepoli, che pure erano stati testimoni oculari dei miracoli di Cristo e l'avevano visto risorto, erano in grado di realizzare il compito loro affidato: era necessaria la presenza dello Spirito: egli dà testimonianza di Gesù e col suo aiuto anche gli Apostoli lo potranno testimoniare. Lo Spirito li rende coraggiosi e forti, veri "martiri ( nel dignificato originario di "testimoni"), capaci di affrontare e superare ogni difficoltà e dimostrare che cosa significhi essere stati con Gesù fin dagli inizi della sua missione terrena. Essi testimonieranno l'amore e la paternità di Dio, manifestatasi in Cristo e faranno brillare una luce nuova sul mondo, diffondendo verità e pace. La Chiesa - pur tra persecuzioni e difficoltà- continuerà questo compito, e si lascerà intimorire, sicura che lo Spirito Santo le darà forza e chiarezza per continuare il cammino. O Spirito, rinvigorisci la mia fede, perché possa essere un autentico testimone della verità e dell'amore di Cristo. La voce di Papa Francesco «Noi siamo un popolo che segue Gesù Cristo e dà testimonianza, vuole dare testimonianza di Gesù Cristo. E questa testimonianza alcune volte arriva a dare la vita». Omelia del 6 maggio 2014 D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it |