Omelia (15-08-2004)
padre Paul Devreux


La festa dell'Assunta è per noi una promessa di vita eterna. Maria sale
al Cielo per vivere in pienezza la comunione con Dio, alla quale siamo
tutti chiamati. Lei è la madre di nostro Signore, ma è soprattutto colei che Elisabetta definisce beata perché ha creduto. Questa è l'opera stupenda di Maria e l'unica opera che io Signore ci chiede esplicitamente.

Capisco meglio questo mistero se, alla luce del mio peccato originale,
mi confronto con lei. Il peccato originale è il mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male, cioè il voler decidere sempre io cosa è
bene e male per me e per gli altri, invece di credere nella paternità di Dio. Questo si concretizza quando mormoro contro Dio, criticando il suo
operato, o più concretamente, ciò che mi capita, invece di provare a leggere in ciò che mi capita, la volontà di Dio per me, che si equipara a ciò che è bene per me e per il mio cammino di fede.

Il regno dei Cieli è dei bambini, perché loro si fidano del padre e di
ciò che gli da.

Maria ha ceduto che tutto ciò che Dio gli chiedeva e faceva capitare
nella sua vita, era il suo sommo bene. Aveva chiaro che il bene massimo è la comunione con Dio, e non altre cose come la salute o il benessere.

Buon ferragosto.