Omelia (05-06-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Gv 17, 20-21a "Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa". Gv 17, 20-21a Come vivere questa Parola? Questa ulteriore espressione di Gesù ci mette ancor di più al riparo da forme strane di esclusività, legate ad un'esperienza particolare di lui. Non sono più fortunati di noi quelli che Gesù lo videro. Non sono i soli consacrati nella verità. Non averlo visto nella storia, non averlo ascoltato direttamente, non averlo visto agire, non diminuisce la nostra possibilità di essere in comunione con lui. La parola di Dio, quella di Gesù sono generative: vengono accolte, rielaborate, riespresse e sempre portano frutto. L'immagine dinamica di Isaia 55, 10-11 si rivela la più adeguata: Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata. Ogni uomo che nel tempo annuncia Gesù ricostruisce quel momento prodigioso della storia che l'incarnazione di Dio ha reso possibile: Dio incontra l'uomo nella sua condizione e dalla sua condizione desidera che esprima l'accoglienza a lui, e sempre rimanendo in essa, gli chiede di essere testimone della sua volontà di vita e di bene. Signore, fa' che non ci venga voglia di scappare da quello che stiamo vivendo, aiutaci ad essere tuoi testimoni anche nella contraddizioni e stranezze che ci capita di vivere ogni giorno. La voce di un vescovo In questo modo ci viene svelato in pienezza il dinamismo della parola di Dio: è parola che, provenendo da Dio, vuole incrociare il cammino del mondo, cerca di trasformarlo perché il mondo assuma la forma di Dio (la forma dell'amore), tende a fare entrare il nostro mondo (limitato, effimero, opaco) dentro al mondo di Dio (completo, duraturo, luminoso). La parola di Dio ottiene questo non in modo magico, attraverso formule segrete o meccanismi automatici. L'ottiene piuttosto suscitando nell'uomo il desiderio, la fede, la decisione, l'impegno fino al dono di sé nell'amore. In questo modo la parola di Dio non ci allontana da noi stessi, non ci porta a diventare angeli; piuttosto rende operante nel modo più profondo quell'apertura al reale (a tutta la realtà) che è iscritta nella nostra condizione umana e che ci porta a conoscere e amare senza limiti. Luciano Monari Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it |