Omelia (15-08-2004) |
don Roberto Rossi |
Un segno grandioso nel cielo: Maria Santissima "Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle". Sono ben appropriate queste parole dell'Apocalisse che la liturgia oggi applica a Maria Ss. nel mistero della sua Assunzione in cielo in anima e corpo. Quanto è bella Maria ss. nella sua anima e nel suo corpo glorificato! Il Signore così l'ha resa bella e santa per la missione più grande che poteva svolgere una creatura: essere Madre del Figlio di Dio, Salvatore dell'umanità. Era iniziata questa opera di Dio fin dal sua Concezione Immacolata: "Tutta bella sei o Maria e non c'è in te macchia originale" (così si canta in un antico inno). Ricordiamo che oggi il Papa è a Lourdes per il 150° anniversario della proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione. Poi sappiamo dell'annunciazione dell'Angelo: "Ti saluto o piena di grazia", dell'incontro con Elisabetta: "Beata te che hai creduto". Sappiamo della vita di Maria di Nazaret con Giuseppe nell'attesa e nella nascita di Gesù, nella grandezza del suo amore infinito e, allo stesso tempo, nella semplicità più grande della grotta di Betlemme, della fuga in Egitto, della vita nascosta e ordinaria di Nazaret. Maria è stata così accanto al Figlio di Dio con tutta la sua fede, la sua bontà, il suo lavoro, i suoi sacrifici, la sua totale dedizione: "Eccomi, sono la serva del Signore, si compia in me la sua volontà". Lo ha seguito col pensiero e col cuore, e qualche volta fisicamente, nella sua vita pubblica di predicazione e ricerca degli uomini. Soprattutto è stata accanto a Lui, sul Calvario, a unire il suo dolore alla passione del Figlio per la redenzione dell'umanità. Dopo l'ascensione di Gesù al cielo, la troviamo insieme agli apostoli nel Cenacolo a essere con loro ripiena dello Spirito Santo, per una nuova maternità: madre di tutti i credenti, madre della Chiesa e dell'umanità intera. Vive ancora a lungo, secondo la tradizione accanto a Giovanni e a sostegno degli altri a Gerusalemme o a Efeso, fino al giorno del suo passaggio all'eternità, per entrare per sempre nella vita di Dio. Il Signore anche in questo momento supremo dell'esistenza di Maria compie un'opera grande: l'accoglie con tutta la sua realtà, viene assunta in cielo in anima e corpo, accanto al Cristo suo Figlio, come Lui. Questa è la tradizione e la fede della Chiesa fin dai tempi antichissimi. E' l'ultimo dogma proclamato dalla Chiesa ed è il primo, forse, nella fede - nella certezza, cioè - dei cristiani. Il papa Pio XII, quando nel 1950 ha proclamato, come verità di fede sicura per tutta la Chiesa, l'Assunzione della Madonna in anima e Corpo, fa proprio riferimento a tutta la tradizione dei padri e alla venerazione che sempre si è sviluppata lungo i secoli. Di fronte a tutto quello che Maria Ss è stata nella vita terrena e a quello che è ora nella vita dei cieli, sempre vicina a noi e sempre pronta, come Cristo, a intercedere per noi, possiamo coltivare tre atteggiamenti fondamentali: la lode e il ringraziamento al Signore per quanto ha compiuto in lei, l'amore e la preghiera di tutto il nostro cuore in un affidamento continuo alla sua protezione, il desiderio e l'impegno di metterci sulla traccia delle sue virtù e dei suoi richiami materni, per la salvezza nostra e del mondo. La lode e il ringraziamento sono le parole stesse del cantico della Vergine, il Magnificat. Dice Maria Ss.: "L?anima mia magnifica il Signore perché ha guardato l'umiltà della sua serva e ha fatto cose grandi in me colui che è potente. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata". Come sono vere e profonde queste parole, come si avverano continuamente nella vita dei singoli e dei popoli che sempre amano e pregano la Madonna! Il Magnificat è anche una presentazione del progetto di Dio sull'umanità: Dio vuole la salvezza e la dignità di tutti i suoi figli: qui si parla dei poveri, degli umili, degli affamati, per i quali il Signore vuole rovesciare la situazione e perché li vuole nella piena dignità di suoi figli e di fratelli tra loro. Maria Ss. è sempre una donna di una fede altissima, nella sua contemplazione e nella concretezza del suo amore alle persone: non solo ad Elisabetta, agli sposi di Cana, ma a tutti gli uomini, a tutti i poveri. Per il secondo aspetto ci viene spontaneo e sincero il rivolgerci spesso alla Madonna, il pregarla per noi e per le persone care, per la Chiesa e l'umanità, per la pace. E' una esigenza del cuore affidarci totalmente a lei: nelle sue mani e nel suo cuore siamo sicuri. Ci è di esempio il S. Padre; nel suo motto ha scritto: Totus tuus, Maria, quasi a dire: "Se sono tutto tuo, sono tutto di Dio, sono tutto della Chiesa, sono tutto del prossimo". Per il terzo aspetto sappiamo che la vera devozione è guardare a Maria, metterci sulle tracce delle sue virtù: la fede, l'umiltà, l'ascolto della parola di Dio, la carità premurosa; è accogliere i suoi richiami alla penitenza, alla conversione, alla preghiera, per essere sempre di più come ci vuole il Signore. Un'ultima cosa: Maria Ss. è in cielo. Il cielo, cioè il paradiso e la vita in Dio per sempre, è anche per noi, è la nostra meta, è la pienezza di vita alla quale Dio ci chiama, per la grazia di Cristo Gesù Salvatore. "Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra" (S. Paolo). Durante la vita possono avvenire tante cose, le più diverse: quello che conta è il cielo. La Madonna nelle apparizioni di Lourdes a Bernardette ha detto: "Non ti prometto di farti felice in questa vita, ma nell'altra". Ed essa ha santificato anche tutte le sue sofferenze, nella beatitudine di questa promessa. |