Omelia (29-06-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 2 Tm 4,7 "Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede" 2 Tm 4,7 Come vivere questa Parola? E' Paolo che scrive a Timoteo, suo carissimo discepolo, accomiatandosi da lui perché è consapevole che tra poco lo uccideranno. Ciò che colpisce è la forza di questo commiato, luce che è splendida testimonianza di una vita bella perché buona e buona perché sostanziata di certezza ultramondana. Anzitutto Paolo dichiara che la sua vita è stata un "combattimento" ma dentro una battaglia: il suo scegliere e servire il bene, la verità del bene, Gesù in persona. La sua vita è stata una "corsa". Non il nevrotico arraffare denaro e roba. Il suo non è stato un correre per avere sempre più, ma una corsa, come - dice lui - in uno stadio per conseguire in premio la vita eterna: gioia senza fine. Nelle vicende spesso drammatiche della vita ha mantenuto la Fede; non ha permesso che le tentazioni, il dolore o le illusioni ne spegnessero la fiamma viva. Ecco, esattamente quello che anche noi siamo tenuti a fare con decisione e perseveranza, sapendo che in città o al mare o ai monti, a Roma o a Pechino, o Oslo, o a Tokio, il Signore è invisibile ma certissima PRESENZA di amore operante e vivificante.. O grandi fratelli del Cielo Pietro e Paolo, voi che avete testimoniato la Fede fino al martirio, intercedete per me presso Dio perché anche il mio vivere sia con Cristo in quello "stadio" dov'è la Fede che canta vittoria. La voce di un Papa "Pietro e Paolo, benché assai differenti umanamente l'uno dall'altro e malgrado nel loro rapporto non siano mancati conflitti, hanno realizzato un modo nuovo di essere fratelli, vissuto secondo il Vangelo, un modo autentico reso possibile proprio dalla grazia del Vangelo di Cristo operante in loro". Benedetto XVI Sr Maria Pia Giudici - sanbiagi@casadipreghiera.191.it |