Omelia (29-06-2014)
Omelie.org (bambini)


Negli sport di squadra c'è sempre un leader, un capitano, scelto per lo più dall'allenatore o dai componenti della stessa. Come si sceglie il capitano, quali caratteristiche deve avere? Sicuramente deve essere preparato atleticamente, conoscere meglio degli altri le regole del gioco e deve saper trasmettere ai compagni ciò che sa fare e conosce! Se poi vuol essere anche leader, perché a volte le cose non coincidono, bisogna che sia riconosciuto, accettato dagli altri come colui o colei che può guidarli, consigliarli, che sa scegliere a tempo opportuno il cambio della strategia. Inoltre il capitano, diventato magari leader, ha di solito una certa intesa con l'allenatore. L'allenatore prima di sceglierlo lo ha conosciuto profondamente, lo ha osservato, ha ammirato le sue azioni, si è meravigliato di lui, e dunque sa che può fidarsi, che guiderà la squadra proprio secondo le sue indicazioni, i suoi suggerimenti...
Possiamo così paragonare Gesù e i dodici ad una squadra. Vivevano, viaggiavano insieme e avevano gli stessi obiettivi, tutti si sentivano parte di una comunità che intorno al Maestro cresceva e si fortificava. Gesù ha trasmesso loro tutto ciò che aveva nel cuore e prima di tornare al Padre (ricordate la festa dell'Ascensione) ha dato una missione ai suoi, un nuovo orizzonte: annunciare a tutto il mondo il suo messaggio di Salvezza, di amore e perdono. Anche Gesù tra i suoi ha scelto un "capitano": Pietro! Come lo ha scelto? Abbiamo ascoltato il Vangelo che narra come sono andate le cose. Pietro, scelto sì da Gesù, ma anche dal Padre, il quale ha suggerito la vera identità del Figlio, come figlio del Dio vivente. Ebbene Pietro non aveva caratteristiche particolari, prima di incontrare il Signore era un pescatore, come la maggior parte degli apostoli; ha pure rinnegato per ben tre volte Gesù, non sempre comprendeva la logica del Vangelo: eppure è lui ad essere scelto per guidare la Chiesa, la comunità dei cristiani. La scelta del Signore non avviene per meriti o azioni straordinarie, Il Signore di Pietro conosceva tutto: sia la passione per il Regno di Dio che le fatiche nel capire la volontà del Padre. A Pietro però Dio stesso rivela la sua identità vera e profonda: Gesù è il Figlio del Dio vivente! E lui ne farà esperienza continuamente nella sua vita, specie dopo l'Ascensione al cielo del Signore. Come abbiamo ascoltato nella prima lettura il Signore l'aiuterà nel proseguire la missione affidatagli, lo proteggerà e gli indicherà la via per custodire e fortificare la Chiesa. Lo Spirito Santo sosterrà Pietro in diversi modi, anche attraverso la comunità dei cristiani che mano a mano si ingrandiva e rimaneva vicino al suo capitano. Nell'episodio narrato negli Atti, Luca riporta che tutti pregavano per lui! Avere le persone care vicine, dalla nostra parte e che pregano per noi ha un valore enorme, infatti chiunque si sentirebbe solo se avesse la famiglia o gli amici contrari o indifferenti ad un problema o missione da svolgere! Quando noi cristiani preghiamo l'uno per l'altro si realizza la comunione, caratteristica specifica di una comunità! In questi giorni e fin da ora possiamo pregare per il capitano della grande comunità cristiana che è il Papa e per ciascun componente della squadra, almeno per coloro che conosciamo e che svolgono particolari compiti.
Commento a cura di Antonella Stolfi