Omelia (15-08-2014) |
padre Antonio Rungi |
Una gioia immensa sapere che Maria ci attende nel Paradiso Una mamma non può che avere un posto eccezionale nella vita dei suoi figli. Lo è da un punto di vista umano, lo è soprattutto da un punto di vista spirituale e cristiano. Gesù, infatti, ha riservato per la sua e nostra mamma un trattamento speciale, in vista proprio del piano della salvezza del genere umano. L'ha preservata dal peccato originale e poi, in virtù di questo singolare privilegio, l'ha voluta subito tutta per se e per noi nella gloria del cielo, dove Maria è stata assunta in corpo ed anima. E' un dogma di fede ed è uno dei dogmi mariani che meglio aprono il nostro cuore alla gioia e alla speranza cristiana. La nostra mamma celeste ci aspetta in paradiso raggiante di luce, vestita di sole, sotto ai suoi piedi la luna e coronata di stelle E' la Vergine dell'Apocalisse che la fede identifica con la Madonna Assunta in cielo, che celebriamo ogni anno il 15 agosto. Mi piace ricordare questa festa, ormai entrata nella tradizione di tutti i cristiani dopo l'approvazione e la proclamazione del dogma nel 1950 da parte di Pio XII, come la festa della speranza e della vita oltre la vita. Chi pensa ad un'esistenza che finisce con la morte e tutto si chiude in quell'ultima dimora del cimitero, si sbaglia terribilmente. Gesù risorto e Maria assunta in cielo sono la certezza assoluta della fede che la nostra vita, anche quella corporea, è destinata ad una felicità eterna. Tutto questo avverrà nel secondo e definitivo avvento di Cristo sulla terra con il giudizio universale. Con la Madonna Assunta in cielo in corpo ed anima, questa realtà futura è stata anticipata con un singolare piano che Dio ha predisposto per questa sua singolare creatura che è Maria, la Madre di Dio, la Madre di Cristo e della Chiesa. Maria non è morta, ma si è addormentata in Cristo, per passare nella sua esistenza creaturale ad un'esistenza eterna trasformata nella gloria del Paradiso, dove Ella è la Regina ed è la Piena di Grazia per sempre, che continua a dispensare le sue grazie per noi. Pensare alla Vergine Santa che dal cielo e di ci protegge è avere la certezza della protezione celeste da parte di una mamma, la cui costante preoccupazione è vedere i suoi figli che vivano in piace e nella gioia. Invece anche in questa solennità dell'Assunta del 2014, la Madonna vede con sofferenza quanta lotta, quanto odio, quante guerre si fanno i suoi figli in questo mondo perché l'orgoglio e la presunzione di qualcuno o di pochi si vuole affermare con la violenza e la forza sugli altri, causando dolori e sofferenze immani negli esseri umani e ferendo in modo terribile il cuore di Cristo e la sensibilità di Maria. Nella liturgia di oggi il male del mondo è rappresentato da quel drago, simbolo di satana, che ostacola la nascita del figlio della Donna e vuole divorare il figlio appena nato. Chiaro riferimento alla Madonna e alla nascita del Redentore. Quanti draghi oggi nel mondo non fanno nascere la speranza, la gioia, al pace e la giustizia nel mondo. Affidiamoci alla Madonna che nonostante tutte queste gravissimi situazioni esistenti nel mondo, nuovamente ci offre Gesù il principe della pace. Lei combatte le forze del male con la forza della fede e della sua intima unione con Cristo. Lei vince in Cristo il male e la morte e Maria si pone come stella del mattino sul pellegrinaggio della fede e della carità di tutti i discepoli di Cristo, dei cristiani di ieri e di oggi. Nel mistero dell'Assunzione al cielo della Madonna noi sperimentiamo nella grazia dei sacramenti del battesimo e della riconciliazione questa vittoria sul male e sulla morte spirituale, in attesa dei definitivo duello tra Cristo e l'Anticristo, ove la morte corporale sarà debellato dalla terra e l'uomo verrà associato alla gloria del cielo per sempre e in modo diverso. Ce lo ricorda san Paolo Apostolo nel brano della seconda lettura di oggi, tratta dalla sua prima lettera ai Corinzi, dove afferma che Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Ed aggiunge che come in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Quando e come avverrà lo dice con chiarezza, quando Cristo si sarà manifestato. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. In questo progetto di salvezza, la Madonna diventa la mamma dell'amore, della carità, della gioia, del servizio e ci spinge noi suoi figli ad operare nella logica del magnificat, delle beatitudini e a fare esperienza di amore concreto andando verso quanti soffrono nel corpo e nello spirito, portando ad essi i segni della gioia e della speranza cristiana. Nella sua umiltà, nella sua generosità, Maria può cantare con sicurezza e certezza di fede, nella piena consapevolezza della sua risposta d'amore al Signore: "Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome". Confermiamo nella fede le cose grandi che Dio ha fatto in Maria. Una creatura unica ed eccezionale, una donna irripetibile, una mamma di infinito amore che avendo generato nel suo seno verginale, per opera dello Spirito Santo, il Figlio di Dio, quel suo Figlio l'ha voluto vicina a se per sempre, quale dimora di bontà e tenerezza per tutti. Il grembo verginale di Maria, la sua speciale persona aveva diritto, per decisione dell'Altissimo, di entrare nella gioia del Paradiso nella sua interezza di Madre. Ecco perché il dogma dell'Assunta è strettamente agganciato a quello dell'Immacolato e le due verità di fede mariane si compensano e si integrano a vicenda e fanno risplendere la Madonna per quella luce, non propria ma riflessa, divina che porta Cristo venendo in questo mondo, vivendo in questo mondo, soffrendo e morendo, ma soprattutto risorgendo dalla morte e ascendendo al cielo dove ha portato con se nella pienezza della persona di Maria, la su Madre, che ora vigila sulla storia dell'umanità ed attende tutti i suoi figli oltre la soglia del tempo, nell'eternità. |