Omelia (09-10-2014)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 11, 13

«Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Lc 11, 13

Come vivere questa Parola?

Siamo ancora nel contesto della lectio di ieri (alla quale rimando), in cui abbiamo provato la gioia e lo stupore di sentirci figli di Dio e di poter rivolgere a Lui lo stesso grido filiale di Gesù: Padre! Nel Vangelo di oggi il nostro Maestro di preghiera porta l'esempio di un padre terreno che sa dare da mangiare ai figli cose buone. Così anche noi, con la fiducia e l'insistenza dei figli, dobbiamo rivolgerci al Padre celeste e otterremo da Lui tutto, anche le cose più grandi.

L'ultima frase contiene una sorpresa, perché Gesù in modo del tutto inaspettato - diversamente dal vangelo sinottico di Matteo (7,11) - conclude parlando del dono per eccellenza, lo Spirito Santo, che supera infinitamente tutte le altre "cose buone": «... quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!». Così la nostra preghiera viene innalzata al Dono più sublime che comprende tutti gli altri doni: con lo Spirito Santo abbiamo tutto!
Signore Gesù, ci rivolgiamo a te per ottenere dal Padre tuo e Padre nostro il dono dello Spirito Santo e ti ringraziamo per averci aperto infiniti e luminosi orizzonti, per averci aperto l'accesso al Padre che ci ama e ci dona tutto
La voce di un grande Padre del deserto

«Abba Longino disse ad Abba Acacio: "La donna sa di aver concepito, quando il suo sangue si ferma. Anche l'anima sa di aver concepito lo Spirito Santo, quando si placano le passioni che scorrono giù da lei; finché è impigliata in esse, come può vantarsi quasi fosse impassibile? Da' sangue e prendi Spirito"»

Abba Longino, 5
Don Ferdinando Bergamelli SDB f.bergamelli@tiscali.it