Omelia (10-10-2014)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 11, 24-26

«Quando lo spirito impuro esce dall'uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: "Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito". Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima».

Lc 11, 24-26

Come vivere questa Parola?

Il vangelo di oggi ci parla della lotta tra Gesù ("uno più forte") e il demonio, che perpetra la sua opera nell'interiorità ("nella casa") di ciascuno di noi. La presenza e l'opera del diavolo nella vita del cristiano e nella Chiesa è manifestata troppe volte dalla Parola di Dio - soprattutto da Gesù nel Vangelo - per essere negata a cuor leggero. Noi sappiamo dal catechismo di essere stati liberati dal peccato e da satana, per opera della grazia di Dio, nel giorno del Battesimo e che poi, nel corso della vita, tale liberazione continua ad affermarsi attraverso i sacramenti, soprattutto nel sacramento della Riconciliazione. Nel brano evangelico odierno, che ha anche dei punti non facili da scandagliare, mi fermo sul testo evidenziato più sopra.

Ciò che il Signore vuole comunicarci con chiarezza è che non dobbiamo mai abbassare il livello di guardia e di vigilanza, nel ritenere troppo semplicemente che, una volta cacciato, il male sia debellato per sempre dalla nostra esistenza. Certi peccati e cattive abitudini contratte nel tempo, con i quali abbiamo lottato forse per anni, e di cui siamo riusciti con l'aiuto del Signore a liberarci, possono ritornare con una intensità e una violenza ancora maggiore. Ecco perché nel vangelo risuona tante volte l'imperativo alla vigilanza: «Vegliate dunque e pregate in ogni momento» (Lc 21,36).

Essere attenti e vigilanti nella preghiera di fronte alle seduzioni del Maligno è importante, per evitare che il demonio divenga più forte e invadente e ponga la sua stabile dimora nella nostra casa. Occorre invece lasciare che sia il Signore a diventare il Padrone unico e assoluto della nostra vita, e ciò non può avvenire una volta per sempre, ma è una lotta che dura tutta l'esistenza.
Signore Gesù, vieni nella mia casa e sii tu per sempre l'unico Padrone e Signore della mia vita! Non permettere che "l'uomo forte" prevalga su di me, ma tu che sei "il più forte", vinci la mia debolezza che mi porta a cadere.
La voce Dal Catechismo della Chiesa Cattolica

«Il Male non è un'astrazione, indica invece un persona: Satana, il Maligno, l'angelo che si oppone a Dio. Il «diavolo» ["dia-bolos", colui che si "getta di traverso"] è colui che «vuole ostacolare» il Disegno di Dio e la sua «opera di salvezza» compiuta in Cristo»

num. 2851
Don Ferdinando Bergamelli SDB f.bergamelli@tiscali.it