Omelia (11-10-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Lc 11, 27-28 «Mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: "Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!". Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la custodiscono!"». Lc 11, 27-28 Come vivere questa Parola? Il Signore Gesù ci mostra nel Vangelo di oggi la via della gioia vera e profonda e ci porta a discernere tra gioia e gioia. Egli, mentre prende apparentemente una certa distanza dall'entusiasmo spontaneo di una donna del popolo: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!», puntualizza un messaggio importante anche per noi. La vera gioia consiste nell'ascolto della Parola e nel custodirla: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la custodiscono!», secondo il testo originale. Gesù non nega la gioia di una madre terrena, una gioia naturale molto bella. Egli però indica una gioia spirituale superiore e ancora più sublime. Del resto Luca ha avuto cura di presentare, già fin dall'inizio del suo Vangelo, Maria come la serva del Signore che ascoltava la sua parola e la «conservava, confrontandola nel suo cuore» (2, 19; 51). Così Egli preparava sua Madre al grande sacrificio offerto da lei ai piedi della croce, nel rinunciare alla maternità fisica con la morte del Figlio, ma divenendo nel contempo la Madre di tutta l'umanità redenta dal Figlio (Gv 19, 27-28). In ogni chiamata di Dio ci possono essere molteplici aspetti. È importante, in un maturo discernimento, scegliere il più vero, il più importante, il più costoso e non quello umanamente più gratificante. O Signore, donami la grazia di scegliere sempre ciò che davvero è essenziale e più vero, secondo la tua volontà, per avere la gioia di offrirti in sacrificio tutto quello che tu vorrai chiedermi per farmi crescere nel tuo amore. La voce un grande Padre della Chiesa «Piena di fede e concependo Cristo prima nel cuore che nel grembo, (Maria) rispose: "Eccomi, sono la serva del Signore; avvenga di me secondo la tua Parola"» S. Agostino, Discorso 215 Don Ferdinando Bergamelli SDB f.bergamelli@tiscali.it |