Omelia (04-04-2004)
Monastero Janua Coeli
Il Signore ne ha bisogno

Il Signore traccia una via avanti a noi, la via di Gerusalemme, la via di pietre che urlano il dolore della perdita del loro Creatore... e invece di pietra è il cuore di chi abita in Gerusalemme con la pretesa di esserne padrone. Come è di pietra il cuore dell'apostolo che non comprende i pensieri del suo Amico. Di pietra il sonno dei discepoli nel momento terribile della prova, quando si decide nella solitudine di una notte senza stelle la lacerazione di una tunica che porta scritta la firma di Dio, la tunica della vita del suo Figlio diletto, quella tunica tessuta tutta d'un pezzo che la sorte assegnerà a un pagano senza nome. La tunica che noi pagani riceveremo per coprire la nostra nudità...
Restiamo uniti in Colui che prende il nostro puledro come pegno di appartenenza.


Il Signore ne ha bisogno

MEDITAZIONE
Domande
Il Signore ne ha bisogno. Il Figlio di Dio ha bisogno del nostro puledro per entrare nella città santa. Anche Dio ha bisogno delle nostre cose per poter vivere i suoi momenti nel mondo. Riusciamo a percepire cosa a noi chiede il Signore? Gesù non va direttamente a prendere il puledro, manda i suoi. Quando capita che ci viene chiesto qualcosa, che qualcuno viene a prendere da noi, pensiamo mai che il Signore lo manda perché ha bisogno di noi?

Chiave di lettura
In quel tempo Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme. Gesù prosegue avanti agli altri. È lui che ci precede sulla via della croce. Quando il suo amore sarà consumato, anche noi potremo diventare offerta di amore per il mondo, diventando amici del suo essere fra noi. Troverete un puledro legato, sul quale nessuno è mai salito; scioglietelo e portatelo qui. Nessuno ha mai scelto un puledro non suo per entrare come re di gloria nella sua città. Il Figlio di Dio sceglie la nostra natura umana perché ne ha bisogno per riaprire le porte della Vita. Gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. I mantelli che si stendono sul puledro e lungo la via sono tutto quanto gli uomini hanno per vivere, la coperta per la notte. Gesù è Signore di queste vite umane che si stendono al suo passaggio, riconoscendo in Lui Colui che Dio ha inviato. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce. Il monte degli Ulivi è in discesa. La proskinesis di Dio per noi! Scende fino a terra, si prostra sul suolo dei suoi perché quelle lodi diventino pane per tutti. Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!». Il nome del Signore compie prodigi in cielo e nei cieli. E non ci sono farisei che tengano. Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Quel riconoscimento da parte di gente ignara della legge, ma sazia di ascolto, urta la suscettibilità di chi pensa di possedere i pensieri dell'Onnipotente. E Gesù, invece che rimproverare i discepoli, rimprovera la loro chiusura. Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre». Le pietre che Gesù non aveva trasformato in pane nel deserto griderebbero da sé, se tutti tacessero, perché è giunta l'ora della redenzione. Il Figlio di Dio viene incoronato re per sempre, re di un amore che non si tira indietro, un amore capace di morire per dare la vita, pur di restare fedele alla promessa eterna di somiglianza e di comunione con Dio.

PREGHIERA
Alzate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria. Chi è questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria (salmo 23).

CONTEMPLAZIONE

Signore, la città della tua residenza per sempre, il tuo popolo ti accoglie festoso quest'oggi. Eppure poco dopo tu verserai lacrime di nostalgia di fronte al suo non comprendere la via della pace. Stenderò il mio mantello per dirti che sono qui, pronto a darti tutto di me, per imparare a creare vincoli di fedeltà in una donazione senza condizioni che parli di eterno. Il patto che tu hai fatto con noi è la tua vita, quello spazio di grazia che ci avvolge come unico desiderio del tuo cuore incarnato. Vivrò in questi giorni, Gesù, accanto a te la tua passione per l'uomo. E non sia nascosta ai miei occhi la via che hai scelto per parlarci del Padre.

Per i piccoli
Un asinello per Gesù, glielo dai? Tu dirai: Io non ho un asinello. Ho una bicicletta, un motorino, ma l'asinello no. Ma chi può essere nella tua vita l'asinello legato da sciogliere su cui nessuno è mai salito? Forse il tuo bisogno non soddisfatto? Se tu lo darai a Gesù questo bisogno Lui te lo farà sciogliere, e tu lo riavrai "santificato" dalla sua presenza. I mantelli che i discepoli gli mettono sopra prima che Gesù lo cavalca ti parlano della loro gioia. Vedono il trionfo del loro Maestro e pensano: Finalmente! Tutti lo acclamano. Ormai credono che Gesù è Figlio di Dio e lo fanno re. Ci sono perfino i farisei a vedere questa entrata solenne in Gerusalemme. E invece non passerà tempo che Gesù sarà preso, condannato, ucciso. Perché? Se è re, perché tutto questo? È vero che Gesù è re, è vero che viene nel nome del Signore. È vero che se non parlano gli uomini, le pietre lodano la sua venuta. Ma non è vero che tipo di regalità ha scelto Gesù. Quella della mitezza, e non della violenza. Quella del donare la vita, e non del salvarsi. Quella del servizio, e non del potere. Perché il Padre vuole che tutti comprendano il suo amore, un amore che si offre senza togliere la libertà ai suoi figli. Per questo Gesù si lascia acclamare ora e si lascia crocifiggere tra pochi giorni, perché non andrà mai contro l'uomo, anche se questo decide di farlo fuori. Lo ama troppo... È questo il segreto del suo regno: l'Amore!