Omelia (18-10-2014)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su 2 Tim 4,16-17

"Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l'annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero"
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2 Tim 4,16-17

Come vivere questa Parola?

S. Paolo scrive con affetto al suo discepolo Timoteo che è anche suo compagno nella missione dell'evangelizzare.

Il tono è affettuoso ma venato di mestizia, perché Paolo non rifugge dal manifestare ciò che lo addolora: è stato abbandonato da tutti! Proprio mentre soffre di tradimento e calunnie, la solitudine lo attanaglia; è una specie di dura morte del cuore.

Così anche noi ci persuadiamo che, testimoniare Cristo nella nostra esistenza, non significa essere ‘assicurati' contro certe possibilità che la vita può all'improvviso presentarci.

Nel caso di Paolo, la situazione è veramente drammatica, perché neppure gli amici più cari sembrano essersi fatti carico di prendere le difese dell'apostolo nel momento cruciale, in tribunale. Delusione totale e solitudine senza scampo sono la stessa immersione nella morte.

Noi, per fortuna, non sempre siamo aggrediti da situazioni così tragiche. Però anche nella vita di ognuno di noi, non tutto è una fiorita di circostanze tutte consolanti.

Per di più, nonostante ci siano matrimoni riusciti e belle amicizie, tutti avvertiamo a volte quella solitudine che collima con la nostra sete d'infinito, ma che comunque è come una ferita sempre aperta.

Quando poi si tratta di tradimenti e abbandoni, la solitudine si presenta su due versanti: quello della disperazione e quello della Fede della Speranza della Carità.

E' al versante di certezze cristiane che noi guardiamo attingendo anche la forza del perdono per chi ci fosse stato fonte di dolore. Ed è su questo versante che la vita ancora è bella, preziosa.
Signore Gesù, Tu che perfino metti in fuga i demoni "con il dito di Dio" (Lc. 11,20), esercita in me la Tua potenza contro lo scoraggiamento e le forze oscure che a volte mi abitano. Rendimi coraggioso, ardito, serenamente propenso a perdonare sempre e ad amare con perseveranza.
La voce dell'Apostolo delle genti

"A colui che può fare assai di più e immensamente al di là di quello che noi domandiamo e pensiamo per la sua potenza operante in noi a lui la gloria"

San Paolo
Sr Maria Pia Giudici