Omelia (11-04-2004) |
Monastero Janua Coeli |
Quand'era ancora buio "Se non hai mai avuto la tentazione di fare di un volto una faccia dell'assoluto, tu non hai conosciuto l'amore. E se non sei stato condotto all'assoluto dall'amore di un essere, tu non hai conosciuto neppure l'amore umano"... con queste parole F. Weyergans accenna a quella esigenza insita nella pretesa che ci fa dire: abbiamo cercato il volto del'uomo e abbiamo presentito lo splendore del volto di Dio! quando "deviamo" per l'altro nella ricerca della prossimità a Cristo e comprendiamo che la via più breve è la prossimità ai fratelli nell'indigenza, il Figlio di Dio continua a donarci l'appuntamento dell'uomo e il nostro rapporto con Lui si sgrana negli atti più ordinari della vita feriale, che tessuto e lacerato espime tutto il nostro attendere e cercare. Cosa? "Il Figlio dell'uomo che è stato consegnato per essere crocifisso" ( Mt 26,2). Contempliamo il chiarore del Mistero della vita, del Cristo morto, sepolto e risorto! Per tutti una santa Pasqua di Risurrezione, un "passaggio" dall'asservimento alla liberazione, dalla schiavitù al servizio in un cammino di conversione alla giusta responsabilità nei confronti dell'altro, quale cammino di Dio. Un cammino in cui il desiderio non può mai estinguersi in una felicità! un cammino che ci rende sottomessi all'altro e custodisce l'impronta d'Assoluto che è in primo luogo il volto umano, il sacramento del fratello! Quand'era ancora buio MEDITAZIONE Domande Nel giorno dopo il sabato. La novità della Vita arriva dopo il sabato: quando tutte le nostre realtà hanno visto l'orizzonte del loro tramonto, il Cristo risorge. Quando attenderemo ansiosamente la notte della sconfitta come preludio al giorno della nostra rinascita? Chiave di lettura Nel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Chi ama precede l'aurora, non attende, si muove. Che giornata lunga quel sabato... nell'attesa di andare. La pietra ribaltata nel buio lascia un senso di angoscia, di vuoto. Perché?! Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Il Signore non c'è più. Come si fa? Come se il suo corpo potesse in qualche modo perpetuare la sua presenza. Saperlo lì, poter andare da lui... ma dove l'avranno messo? Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. I due apostoli che più hanno toccato il cuore del Maestro corrono. Il più veloce, ancora, è colui che ha il cuore pieno di amore, perché dice di sé: il discepolo che Gesù amava. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Si china, vede, ma non entra. L'amore è sempre attento agli altri. Simone ha il cuore ferito dal non essere stato accanto alla croce, dall'aver rinnegato il Maestro. È lui il capo a tutti gli effetti ora. Lo aspetta. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. È tutto in ordine, quindi... non è stato rubato il corpo. C'è qualcosa di più. Un segno lasciato per loro. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Lo sguardo della fede ricorda e comprende gli eventi dai segni che sono evidenti tanto quanto i fatti. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. La comprensione della Scrittura passa per la vita. Finché quelle pagine sacre non le leggi nelle falde del quotidiano, la vita non scorre nelle tue fibre. È risorto il Signore. Quale Vita da accogliere! La vita della memoria che si fa ancora evento: «Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine». PREGHIERA La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d'angolo; ecco l'opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi. Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso. Dona, Signore, la tua salvezza, dona, Signore, la vittoria! Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Vi benediciamo dalla casa del Signore; Dio, il Signore è nostra luce (salmo 117). CONTEMPLAZIONE O notte veramente gloriosa, che ricongiunge la terra al cielo e l'uomo al suo creatore! In questa notte di grazia accogli, Padre santo, il sacrificio di lode, che la Chiesa ti offre per mano dei suoi ministri, nella solenne liturgia del cero, frutto del lavoro delle api, simbolo della nuova luce. Ti preghiamo, dunque, Signore, che questo cero, offerto in onore del tuo nome per illuminare l'oscurità di questa notte, risplenda di luce che mai si spegne. Salga a te come profumo soave, si confonda con le stelle del cielo. Lo trovi acceso la stella del mattino, questa stella che non conosce tramonto: Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti fa risplendere sugli uomini la sua luce serena e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. Per i piccoli Oggi corrono tutti per andare da Gesù. Maria, Giovanni e Pietro. Tre amici fidati. Maria va quando ancora non fa giorno tanto è il dolore del cuore provato di fronte alla morte di Colui che l'aveva liberata dal male. Giovanni, il discepolo che si sentiva amato da Gesù. Pietro, l'apostolo che non capiva granché di quello che Gesù diceva e faceva, ma dal cuore talmente sensibile che non ce l'aveva fatta di fronte alla cattura di Gesù e si era confuso fino a rinnegarlo. Gli volevano davvero bene, a modo loro ancora, ma Gesù ormai era tutto. Cosa potevano fare senza di Lui? La paura di averlo perduto per sempre, la speranza di rivederlo ancora, la domanda: Cosa succederà ora? Si accorgono di quanto il loro amore per Gesù fosse grande, ora che Gesù non c'è. Quella tomba, quelle bende, quel sudario.. è tutto talmente in ordine. Senza fretta. Quelle attenzioni le poteva avere solo chi era dentro quel sepolcro. Si è alzato, si è tolto le bende, ha ripiegato il lenzuolo con cui lo avevano avvolto e poi è uscito. Non si poteva dubitare davvero che fosse una morte apparente. I chiodi li avevano ben visti piantarsi nelle mani del Signore, Giovanni e Maria erano là. E la lancia aveva squarciato il cuore, tanto che era uscita anche l'acqua dopo il sangue: non ce n'era più nelle vene! E allora? Allora ricordano. L'aveva detto Gesù... il Figlio dell'uomo risorgerà. La morte è sconfitta finalmente! E la Vita è con noi. Chi mangia di me, vivrà per me, e non vedrà la morte. |