Omelia (29-10-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Lc 13,23-24.29 «Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. (...) Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio» Lc 13,23-24.29 Come vivere questa Parola? Un tale chiede a Gesù se sono pochi quelli che si salvano, quasi volesse sapere la contabilità dei salvati (e quasi implicitamente ritenendosi lui stesso tra questi). Gesù invece va all'essenziale: dice al discepolo di non fare il contabile, ma a vigilare; gli raccomanda di sforzarsi di entrare per la porta stretta: la salvezza infatti è impegnativa, occorre lasciare fuori dalla porta il bagaglio dei propri beni e soprattutto l'attaccamento al proprio egoismo. Non si può presumere di salvarsi senza meriti; la porta della salvezza non si spalanca per chi non fa la volontà di Dio, per chi non aiuta il prossimo: altri allora verranno e prenderanno il posto nel regno dei cieli. Entrare nel regno di Dio non è riservato a certe persone, non è un passaggio automatico per poche persone, ma è un invito aperto a tutti, che richiede buona volontà, fermezza nella conversione, abbandono dei bagagli che appesantiscono il nostro cammino: è Gesù ci apre la porta verso il Padre e ci ha dato l'esempio di un cammino che passa per la porta stretta della croce e della rinuncia. O Signore, aiutaci a vivere la nostra vita come un dono, a cambiare quanto mi impedisce di andare verso di te con cuore libero e desideroso di arrivare al regno dei cieli, a respingere la tentazione di occuparmi di cose vane e stolte La voce di uno scrittore e giornalista Cerca di vivere bene perché il minuto presente è carico di eternità. In ogni ora del giorno e della notte sforzati di abbellire il momento che passa. Romano Battaglia, "Un cuore pulito" D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it |