Omelia (20-11-2014) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Lc 19, 41- 42 "Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!". Lc 19, 41- 42 Come vivere questa Parola? Gesù piange. Ma non è lì ripiegato sulle sue drammatiche vicende di nera malevola incomprensione da parte di scribi, farisei e capi del popolo suoi oppositori. Non piange su di sé ma sulla città amata, dove patriarchi e profeti hanno dato voce alla Parola di Dio testimoniandola fino a morire pur di tener fede alla sua Verità. Quel che fa più profondo e acuto il dolore di Gesù è la costatazione di una chiusura che è di totale ignoranza circa le strade che conducono alla pace. Proprio questo è di bruciante attualità! Perché la pace non è un fiore o un uccellino che abbelliscono il sentiero. E' il sentiero, la strada stessa della vita. Non la trovi per caso, ma la costruisci ogni giorno. Dentro e fuori di te. Non è fatta da una melassa di idillici sentimenti, né solo di (pur apprezzabilissimi!) momenti di quiete contemplativa della natura. La pace è piuttosto la conoscenza amorosa del cuore che si lascia invadere dalla Parola di Dio e, con la forza-consolazione dello Spirito Santo, decide di praticarla. La pace è "niente e nessuno anteporre all'amore di Cristo Gesù" nella persuasione di Fede che Lui è sostanzialmente la nostra Pace. Sì, perché è Lui che ci aiuta a mettere ko in noi i veri nostri nemici: orgoglio, presunzione, egoistica sete di possedere e ogni malevola intolleranza verso il prossimo. Signore, fammi ben comprendere che la pace non è quieto vivere ma un vivere vero buono e bello perché SINTONIZZATO continuamente con la volontà del Padre, in Tua compagnia e nella forza-amore del Tuo Spirito Santo. La voce di un Papa "Per avere una vera pace, bisogna darle un'anima. Anima della pace è l'amore". Papa Paolo VI Sr Maria Pia Giudici FMA |