Commento su Lc 10,21
«Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli»
Lc 10,21
Come vivere questa Parola?
Gesù gioisce lodando il Padre, che rivela le sue cose non alle persone erudite o a coloro che presumono di sapere già tutto, ma ai piccoli, ai semplici di cuore, a quelli che non sono complicati o guardano con sufficienza gli altri. Si tratta quindi di mettersi all'ascolto del Signore con umiltà e disponibilità e vivere la sua parola, aprendosi con stupore dinanzi al mistero della tenerezza e della vita.
L'Avvento è un tempo propizio per prendere coscienza del dono immenso della grazia e della luce divina, ricuperare l'infanzia dello spirito, che ci rende umili e aperti, a fissare il volto di un Bimbo, il Figlio di Dio, che si è reso fragile creatura per riportarci all'innocenza originaria.
O Signore, rendi trasparente la mia vita al tuo amore e alla tua luce, perché possa accoglierti nella semplicità e nella consapevolezze di essere "piccolo" davanti a te.
La voce di Papa Francesco
"La fedeltà cristiana, la nostra fedeltà, è semplicemente custodire la nostra piccolezza, perché possa dialogare con il Signore. Custodire la nostra piccolezza. Per questo l'umiltà, la mitezza, la mansuetudine sono tanto importanti nella vita del cristiano, perché è una custodia della piccolezza, alla quale piace guardare il Signore. E sarà sempre il dialogo fra la nostra piccolezza e la grandezza del Signore"
Omelia del 21 gennaio 2014 a Santa Marta - Città del Vaticano
D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it