Commento su Is 40, 9
"Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!"
Isaia, 40, 9
Come vivere questa Parola?
Isaia ci accompagna sempre nei momenti forti dell'anno liturgico. Le sue profezie sono una via antica che sembra trovi meta solo nel vangelo. Leggere Isaia è rendersi conto che le parole di Gesù hanno una storia, fatta di attesa, di speranza contro ogni evidenza, coltivate dal piccolo resto di umanità che aveva accolto la rivelazione di Dio. Secoli di discernimento, di vigile attenzione alla buona notizia. Uomini sentinella, che rimanevano in guardia per non perdere di vista la promessa e la sua realizzazione, pronti a gridarne l'avvento. Il dono, il contenuto di questa promessa che dà gioia non si frantuma in desideri finiti, materializzati in mete provvisorie. Si sintetizza in un'unica esperienza: la rivelazione di Dio; la possibilità di conoscerlo, di frequentarlo, di dimora in lui.
Signore, rendi il nostro orecchio attento all'annuncio della tua lieta notizia. Dacci la forza anche di essere quelle sentinelle che a gran forza gridano che tu sei il nostro Dio.
La voce del Concilio
È già dunque arrivata per noi la fine dei tempi ed è stata irrevocabilmente stabilita la rinnovazione cosmica e in un certo modo reale è anticipata nella fase attuale: infatti la Chiesa già ora sulla terra è adornata di vera santità, anche se imperfetta.
Tuttavia fino a quando non vi saranno cieli nuovi e terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia, la Chiesa pellegrina, nei suoi sacramenti e nelle sue istituzioni, che appartengono al tempo presente, porta l'immagine passeggera di questo mondo e vive tra le creature che gemono e soffrono fino ad ora nelle doglie del parto e attendono la rivelazione dei figli di Dio.
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Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it